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Mercato immobiliare 2021 migliore del previsto

30 ago 20215 min. di lettura
Miriam PeraniMiriam Perani

Nel testo che segue ti mostreremo la situazione del mercato immobiliare nel 2021, partendo da una premessa: il mercato ha performato meglio di quanto si potesse prevedere.

L’evidenza di quanto abbiamo appena affermato deriva dal recente Rapporto sul Mercato Immobiliare 2021 pubblicato da Nomisma. A partire dai dati pubblicati, tratteremo degli effetti che la pandemia ha avuto sulla domanda di acquisto e tracceremo delle ipotesi riguardo al prossimo futuro. Inoltre analizzeremo come lo stesso aumento della richiesta di immobili abbia influito sui prezzi e sui tempi di vendita degli immobili.

Covid-19 e propensione all’acquisto

Come dice il titolo del nostro testo, la situazione del mercato immobiliare italiano nel 2021 è risultata essere più vivace del previsto. In seguito al propagarsi della pandemia da Covid-19, erano emerse delle previsioni molto pessimistiche; nonostante ciò ad oggi si può confermare che la domanda di acquisto non è assolutamente diminuita, soprattutto per quanto riguarda la tipologia di immobili a scopo abitativo.

Considera che ciò che ha consentito che la richiesta di casa si mantenesse su valori alti è stata la necessità di numerose famiglie italiane ad acquistare casa. A favorire la situazione, ha influito anche la politica di numerosi istituti bancari, propensi a sostenere le transazioni di tipo immobiliare anche attraverso l’applicazione di tassi di interesse contenuti.

A questo proposito, tieni presente che le intenzioni di acquisto hanno riguardato soprattutto l’acquisto della prima casa o la sostituzione della stessa. La crescita che si è verificata nell’ultimo anno è peraltro significativa: si è passati da 2,4 a 3,3 milioni di famiglie propense all’acquisto di un immobile. Un aumento significativo per il mercato immobiliare che non può che farci riflettere su questa tematica.

Gli scenari del mercato immobiliare 2021

La crescente propensione delle famiglie italiane verso l’acquisto della prima casa di cui ti abbiamo parlato nel paragrafo precedente, è stata confermata anche nelle previsioni che  avanzate per la seconda parte del 2021.

Entrando più nel dettaglio, considera che è stato previsto il raggiungimento di 650.000 compravendite, una cifra che se confermata, supererebbe persino le stime diffuse in periodo pre-Covid.

Tornando a dati tangibili potresti stupirti del fatto che l’aumento delle compravendite nel primo trimestre 2021, confrontato con lo stesso periodo dell’anno precedente, ha fatto registrare un incremento del 38,6%.

Secondo Elena Molignoni, responsabile dell’osservatorio immobiliare Nomisma, le città in cui si concentrerebbe di più l’aumento di compravendite sono Bologna e Milano seguite da Roma e Torino, che hanno mostrato una tendenza al recupero.

Un fattore interessante che emerge dall’analisi della situazione nelle varie aree d’Italia, è come le richieste siano più numerose nelle località secondarie e non nelle grandi città o nei capoluoghi di provincia.

Si tratta d’altronde di una tendenza, della quale avevamo già avuto modo di parlarti dalle pagine di questo blog, che si è affermata soprattutto in seguito al primo lockdown del 2020.

Non solo previsioni positive per il prossimo futuro

Nonostante i dati, come ti abbiamo già detto, confermino l’andamento positivo del mercato immobiliare, vi sono alcuni fattori critici che dovresti tenere in considerazione. 

Innanzitutto potrai trovare significativo come dei 3,3 milioni di famiglie che intendono acquistare casa solo circa ottocentomila potranno possono effettivamente permettersi di sostenere questo tipo di spesa. Se consideri inoltre che circa l’80% degli acquisti sarà dipendente dall’approvazione o meno di un mutuo, è facile concludere come l’andamento positivo del mercato immobiliare sia strettamente legato alle possibilità o meno di accesso al credito.

Come già dichiarato nel report di Nomisma di cui ti abbiamo parlato in precedenza, la situazione positiva del mercato immobiliare potrebbe far sorgere dei dubbi in merito all’effettiva fattibilità di questo tipo di transazioni. 

Un aspetto da non sottovalutare in merito è la possibilità che la propensione all’acquisto sia dettata da una spinta troppo ottimistica rispetto alle effettive possibilità di acquisto e di accesso al credito, favorita come ti abbiamo già detto anche da una maggiore semplicità della concessione dei mutui per l’acquisto della prima casa.

L’influenza della domanda sui prezzi

Un aspetto di sicuro interesse soprattutto se stai valutando di vendere casa, è rappresentato dai prezzi degli immobili.

L’aumento della richiesta di case da acquistare ha fatto sì che il prezzo degli immobili si alzasse, ma solo per quanto riguarda quelli ad uso residenziale. I prezzi delle case, stando a quanto affermato nella presentazione del report di Nomisma, sarebbero cresciuti anche per effetto del decremento della percentuale di sconto.

Si tratta di una tendenza che in realtà era iniziata già dal 2016; in altre parole ciò che si verifica non è un vero e proprio calo del prezzo al metro quadro quanto piuttosto che i prezzi rimangono stabili in quanto vengono applicati meni sconti rispetto al passato.

Come la domanda ha accorciato i tempi di vendita

Un ulteriore elemento che troverai significativo soprattutto se stai considerando di acquistare o di vendere casa, riguarda l’analisi dei tempi di vendita. I dati emersi dal rapporto citato confermano che i tempi medi di vendita di un immobile ad uso abitativo si sono ridotti a 5,7 mesi.

Si tratta tuttavia di un tempo medio che presenta moltissime eccezioni; nonostante ciò possiamo confermare che oggi vendere casa è molto più facile e veloce rispetto agli anni precedenti, anche grazie ad una tendenza verso l’acquisto rispetto alla locazione. A questo proposito, ancora una volta, considera che determinante è la presenza di incentivi o di condizioni di credito agevolate. 

Nonostante quanto abbiamo affermato sulla vivacità del mercato immobiliare 2021, l’analisi approfondita delle tendenze in atto che ti abbiamo illustrato nei paragrafi precedenti non ci permette di considerare la situazione da un punto di vista totalmente ottimistico.

Nel caso in cui l’aumento di richiesta dovesse confermarsi anche per la seconda parte del 2021 sarà comunque necessario capire quanto effettivamente la propensione all’acquisto sarà in grado di tradursi in un aumento delle compravendite.

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