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Conto Termico 3.0: il nuovo decreto è legge, 900 milioni di euro per l’efficienza energetica

13 ott9 min. di lettura
Vanessa GuerrieroVanessa Guerriero

Il Conto Termico 3.0 è legge, operativo dal 25 dicembre 2025, con 900 milioni di euro annui per l’efficienza energetica. Il programma amplia i beneficiari a Pubbliche Amministrazioni, privati, Terzo Settore e imprese, semplificando le regole. La novità cruciale è l’erogazione diretta del contributo, fornendo liquidità immediata per la riqualificazione degli edifici e accelerando la transizione energetica italiana.

Cos’è il Conto Termico

Prima di analizzare i dettagli del Conto Termico 3.0, è utile capire cos’è l’incentivo nel suo complesso. Il Conto Termico è un meccanismo di incentivazione statale gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) finalizzato a promuovere l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

A differenza dei classici bonus edilizi, che si recuperano tramite detrazioni fiscali (IRPEF) in più anni, il Conto Termico si presenta come un contributo diretto a fondo perduto, erogato tramite bonifico sul conto corrente del beneficiario. Questa modalità lo rende particolarmente attrattivo, perché fornisce liquidità immediata per riqualificare un edificio, sia esso privato o pubblico.

Cosa cambia con il Conto Termico 3.0 nella pratica

Il primo cambiamento evidente riguarda la platea dei beneficiari, che viene notevolmente ampliata. Se prima il programma si rivolgeva principalmente a Pubbliche Amministrazioni e soggetti privati, ora la porta si apre esplicitamente anche agli enti del Terzo Settore.

Questa inclusione potrebbe favorire la riqualificazione di centri di aggregazione, strutture di assistenza e sedi di associazioni, con un impatto sociale oltre che ambientale. Parallelamente, si allargano le maglie anche per le imprese, che potranno accedere agli incentivi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per sistemi di efficienza energetica nei loro processi produttivi.

Accanto all’ampliamento dei soggetti, si arricchisce anche il catalogo degli interventi ammissibili. La novità più significativa è l’introduzione di incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici abbinati a sistemi di accumulo e colonnine di ricarica per veicoli elettrici.

Questa possibilità è però vincolata a un intervento principale, come la sostituzione di un vecchio impianto di riscaldamento con una più efficiente pompa di calore. La logica è quella di promuovere un approccio integrato, dove l’edificio non solo consuma meno energia, ma è anche in grado di produrla, immagazzinarla e utilizzarla per la mobilità sostenibile.

Un contributo diretto, non una detrazione

È forse questo l’aspetto più qualificante del nuovo Conto Termico 3.0: la modalità di erogazione del contributo. A differenza dei bonus edilizi basati su detrazioni fiscali, che richiedono capienza IRPEF e un recupero della spesa spalmato su più anni, il Conto Termico prevede un bonifico diretto sul conto corrente del beneficiario.

Per incentivi fino a 15.000 euro, l’intera somma viene versata in un’unica soluzione, con tempistiche di circa due mesi dalla conclusione della pratica. Si tratta di un vantaggio non da poco, perché trasforma una promessa di risparmio fiscale futuro in liquidità immediata, riducendo l’esborso iniziale per famiglie e imprese.

Questa caratteristica rende il Conto Termico particolarmente interessante in un periodo storico in cui l’accesso al credito non è sempre agevole e il meccanismo della cessione dei crediti fiscali è stato fortemente ridimensionato.

La possibilità di ricevere un contributo a fondo perduto, che può coprire fino al 65% della spesa per i privati e arrivare al 100% per specifici edifici pubblici come scuole e ospedali in comuni con meno di 15.000 abitanti, modifica sostanzialmente il piano di rientro di un investimento in efficienza energetica.

L’impatto si estende anche al mercato finanziario dato che la certezza di un contributo diretto può funzionare come una sorta di garanzia aggiuntiva per le banche che erogano mutui “green”, rendendole più propense a finanziare questo tipo di interventi.

Questa accelerazione nelle procedure e l’iniezione di liquidità diretta non sono casuali, ma rispondono a una strategia più ampia, che guarda agli impegni presi dall’Italia a livello europeo.

L’obiettivo dietro i 900 milioni

Il Conto Termico 3.0 si inserisce infatti pienamente negli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC). Il settore civile, cioè gli edifici in cui viviamo e lavoriamo, è responsabile di una quota molto rilevante dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra del paese. Riqualificare questo patrimonio edilizio, in gran parte costruito prima di qualsiasi normativa energetica, è una delle sfide più complesse per la transizione ecologica.

Per questo, dei 900 milioni di euro stanziati ogni anno, ben 400 sono riservati esclusivamente alle Pubbliche amministrazioni. L’obiettivo è chiaro: dare un impulso forte alla riqualificazione di scuole, uffici comunali, ospedali e altri edifici pubblici, che dovrebbero fungere da esempio e traino per il settore privato.

Tuttavia, proprio la vastità del patrimonio pubblico solleva qualche interrogativo sulla reale adeguatezza dei fondi. Sebbene 400 milioni rappresentino una cifra considerevole, la loro distribuzione su scala nazionale potrebbe risultare insufficiente a coprire le necessità di un parco edilizio pubblico vasto e spesso in condizioni critiche.

La vera scommessa sarà la capacità degli enti locali, soprattutto quelli più piccoli e con meno risorse tecniche, di intercettare questi fondi, predisporre progetti validi e gestire le pratiche in modo efficiente. Il successo del programma non dipenderà solo dalla dotazione economica, ma anche e soprattutto dalla capacità del sistema di funzionare senza intoppi burocratici, un ostacolo che in passato ha spesso frenato anche le migliori intenzioni.

Conclusioni

Il Conto Termico 3.0 è la chiave di volta per la riqualificazione energetica in Italia. Con 900 milioni di euro annui, il programma non si limita a erogare fondi, ma cambia la filosofia dell’incentivo.

La sua forza ineguagliabile risiede nell’erogazione diretta (bonifico), che garantisce liquidità immediata a un’ampia platea di beneficiari (inclusi Terzo Settore e imprese), superando le lentezze e i vincoli delle detrazioni fiscali. Inoltre, promuove un approccio integrato, finanziando anche fotovoltaico, accumulo e colonnine se abbinati a interventi principali.

Il successo di questa misura, fondamentale per gli obiettivi di decarbonizzazione, dipenderà ora dalla capacità della Pubblica Amministrazione di intercettare i 400 milioni a essa dedicati e dalla semplificazione burocratica promessa dal GSE. In definitiva, il Conto Termico 3.0 è lo strumento più rapido ed efficace per trasformare gli edifici italiani in sistemi attivi e sostenibili.

Take Aways

  • La novità più importante è l’erogazione diretta del contributo (fino al 65% della spesa) tramite bonifico bancario. Questo elimina i problemi di capienza fiscale e il recupero in più anni tipici delle detrazioni IRPEF, fornendo liquidità per l’investimento.
  • L’incentivo si apre esplicitamente a nuovi soggetti: ora anche gli Enti del Terzo Settore e le Imprese possono accedere, non più solo Pubbliche Amministrazioni e privati.
  • Il Conto Termico 3.0 promuove l’efficienza a 360 gradi. Sono ammessi, se abbinati a un intervento principale (es. nuova pompa di calore), anche l’installazione di fotovoltaico, sistemi di accumulo e colonnine di ricaricaper veicoli elettrici. Dei 900 milioni stanziati annualmente, ben 400 milioni sono riservati alle Pubbliche Amministrazioni. L’obiettivo è accelerare la riqualificazione di scuole e uffici pubblici, facendoli da traino per il settore privato.
  • Il successo del programma dipenderà dalla semplificazione promessa dal GSE. La vera scommessa è rendere i fondi accessibili anche agli enti locali più piccoli, superando gli ostacoli burocratici che in passato hanno rallentato l’utilizzo di risorse dedicate.

FAQ

Come funziona il Conto Termico 3.0?

È un incentivo statale (non una detrazione fiscale) che rimborsa fino al 65% della spesa per interventi di efficienza energetica e fonti rinnovabili. La chiave è l’erogazione: il contributo arriva tramite bonifico diretto sul conto corrente, in un’unica soluzione fino a 15.000 euro.

Quali sono gli incentivi per il Conto Termico 3.0?

Gli incentivi coprono:

  • Fino al 65% delle spese per privati, imprese e Terzo Settore.
  • Fino al 100% per le Pubbliche Amministrazioni (specie scuole/ospedali in Comuni piccoli).
  • La dotazione annua totale è di 900 milioni di euro.

Quando parte il Conto Termico 3.0?

Il decreto (D.M. 07/08/2025) è operativo dal 25 dicembre 2025. Bisogna però attendere l’aggiornamento del portale del GSE e la pubblicazione delle nuove Regole Operative, attese entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto.

Quali sono le novità del Conto Termico 3.0 per il 2025?

Le quattro novità principali sono:

  1. Bonifico Diretto: Maggiore liquidità immediata (in un’unica soluzione sotto i 15.000 euro).
  2. Beneficiari Ampliati: L’accesso è esteso esplicitamente a Enti del Terzo Settore e Imprese.
  3. Incentivo Integrato: Ammette fotovoltaico, accumulo e colonnine di ricarica (se abbinati a interventi principali, come la pompa di calore).
  4. Stop al Fossile: Viene eliminato l’incentivo per le caldaie a condensazione a gas, concentrando i fondi sulle rinnovabili.
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