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Bonus prima casa, prorogati i termini per le agevolazioni

6 ott 20204 min. di lettura
Miriam PeraniMiriam Perani

 

 

Se hai acquistato un immobile come prima casa o intendi farlo, abbiamo una buona notizia per te: sono infatti stati prorogati i termini per il bonus prima casa.

Scopriamo cosa è cambiato e tutte le regole per poter continuare ad usufruire di questo importante bonus fiscale.

Bonus prima casa e stop agli adempimenti

Le recenti norme in merito ai provvedimenti per far fronte all’emergenza causata dal Covid-19 comprendono anche diversi aspetti relativi agli immobili; tra questi, oltre a quelli che abbiamo già avuto modo di raccontarti su questo blog, rientrano anche quelle relative al bonus prima casa.

Prima dell’entrata in vigore dei provvedimenti, chi aveva usufruito del bonus e vendeva l’immobile prima dei termini previsti, decadeva automaticamente dalle agevolazioni previste in caso di acquisto della prima casa.

Fino al termine dell’anno in corso invece, anche questo aspetto è stato incluso nella sospensione degli adempimenti. In altri termini anche se decidi di vendere l’immobile che avevi comprato come prima casa utilizzando le agevolazioni, non sarai vincolato al mantenimento della stessa nei termini di tempo previsti inizialmente.

Bonus prima casa anche per altri immobili

Cosa significa questo, in pratica? Se hai usufruito del bonus prima casa, potrai comunque vendere l’immobile e acquistarne uno nuovo da adibire a prima casa, senza perdere le agevolazioni.

Tuttavia per non perdere i benefici fiscali dovrai essere certo che il nuovo acquisto rispetti i seguenti requisiti:

  • categoria immobiliare prevista dalla normativa (no case di lusso o dimore storiche)
  • secondo acquisto entro 12 mesi dalla vendita del primo immobile

Avrai quindi tempo fino a dodici mesi dall’atto di vendita per individuare e acquistare un nuovo immobile, pena la decadenza dai benefici.

Decadenza del bonus prima casa

Qualora uno dei due requisiti non venisse rispettato, dovrai far fronte a quanto previsto già inizialmente dal bonus prima casa, che prevede il pagamento della differenza tra le tasse ridotte pagate e la tassazione non agevolata alala perdita dei requisiti.

La nuova norma, contenuta nel cosiddetto Decreto Liquidità emesso per far fronte alle conseguenze finanziarie del Covid-19, precisa che gli acquirenti avranno tempo fino alla fine del 2021 per adempiere ai nuovi termini e continuare quindi ad usufruire dell’imposta di registro ridotta al 2%, rispetto all’imposta ordinaria del 9% prevista per gli immobili che non possono utilizzare il bonus.

Il rispetto dei termini è fondamentale anche per non dover riconoscere le imposte catastali e ipotecarie, pari a 50 euro in caso di bonus (diversamente esse vengono calcolate in base al valore dell’immobile).

Significativo è anche lo sconto sull’IVA in caso di acquisto da un costruttore, che scende dal 10% al 4% con il bonus prima casa, così come indicato anche nelle pagine dedicate al provvedimento dall’Agenzia delle Entrate.

Attenzione ai requisiti

Per poter continuare ad usufruire del bonus prima casa anche oltre i termini o per richiederlo per la prima volta, è necessario che rispetti quindi tutti i requisiti indicati dal fisco.

Il mantenimento degli stessi è fondamentale e ti consigliamo di accertarti di continuare ad esserne in possesso per tutto il periodo indicato dalla normativa, in quanto anche il bonus prima casa è soggetto a verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate, con sanzioni e provvedimenti in caso di decadenza o comunicazione di dati non veritieri.

Crediamo possa farti comodo ricordare quali siano i requisiti da rispettare per poter richiedere questo importante bonus fiscale.

I requisiti del bonus prima casa

In primo luogo è necessario che l’immobile sia incluso tra le seguenti categorie catastali:

  • A/2 – abitazioni di tipo civile
  • A/3 – abitazioni di tipo economico
  • A/4 – abitazioni di tipo popolare
  • A/5 – abitazioni di tipo ultra popolare
  • A/6 – abitazioni di tipo rurale
  • A/7 – abitazioni in villini
  • A/11 – abitazioni e alloggi tipici dei luoghi

Di conseguenza non possono invece richiedere il bonus prima casa i proprietari delle abitazioni di lusso, identificate dal catasto come di tipo signorile, ville, castelli e palazzi storici (categorie A/1, A/8 e A/9).

Un secondo requisito è che l’immobile debba trovarsi nel comune di residenza o di lavoro dell’acquirente; questo significa che dovrai necessariamente trasferirla nel caso in cui risieda in un comune diverso.

È inoltre necessario che il bonus prima casa non sia stato richiesto per un altro immobile, fatte salve le eccezioni che ti abbiamo descritto nei paragrafi precedenti in caso di acquisto di un’altra casa e di vendita della prima.

Cos’è cambiato?

Riassumendo: se i termini per poter usufruire del bonus prima casa non sono cambiati rispetto a quelli comunicati all’entrata in vigore del bonus, quello che invece è cambiato è il termine per poter utilizzare il bonus.

Per semplificare ulteriormente possiamo affermare che il conteggio del periodo limite per la vendita del primo immobile è stato bloccato a partire dallo scorso Febbraio e fino a tutto l’anno in corso.

Salvo ulteriori posticipi, dovuti all’eventuale prolungarsi dello stato di emergenza causato dalla pandemia, il conteggio dei termini riprenderà quindi dal prossimo primo Gennaio.

Continueremo ad aggiornarti con le novità del bonus prima casa, qualora l’Agenzia delle Entrate decidesse di modificare o di prorogare ulteriormente questo interessante provvedimento o di introdurne di nuovi. Non smettere di seguirci!

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