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Anticipo TFR per acquisto prima casa: cos’è, come funziona e come richiederlo

30 set 20195 min. di lettura
Ylenia ZerbiniYlenia Zerbini

Sono molti i dubbi dei consumatori riguardo la richiesta di anticipo TFR, ossia il trattamento di fine rapporto. Questa procedura permette infatti ai lavoratori di richiedere un’anticipazione del trattamento di fine rapporto fino al 70%.

Tale possibilità riguarda esclusivamente i lavoratori dipendenti da almeno 8 anni ed avviene solo per giustificato motivo, come l’acquisto della prima casa. Vediamo quindi da vicino quali sono le clausole e i requisiti da rispettare per richiedere l’anticipo TFR per acquisto prima casa.

Anticipo TFR acquisto prima casa: che cos’è e chi può fare domanda

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Partiamo chiarendo che cos’è e chi riguarda l’anticipo TFR.

Si tratta di un diritto per i lavoratori dipendenti privati con almeno 8 anni di anzianità lavorativa. Oltre che un diritto, l’anticipo TFR è una domanda, che deve essere presentata al proprio datore di lavoro. Quest’ultimo, una volta verificati i requisiti del lavoratore, verserà un’anticipazione del trattamento di fine rapporto fino al 70% di quanto accumulato dal dipendente fino ad allora.

Affinché il lavoratore ottenga l’anticipo TFR, devono essere soddisfatti una serie di requisiti, tra cui quello della giusta motivazione. Il più importante è sicuramente l’anticipo TFR per l’acquisto prima casa per il dipendente o il figlio maggiorenne.

Nel caso dell’acquisto prima casa, la domanda può essere presentata una sola volta. L’anticipo TFR può riguardare anche la costruzione della prima casa o l’acquisto di un’altra abituazione dopo la vendita di quella posseduta. In quest’ultimo caso, però, l’anticipo TFR per acquisto prima casa è valido solo se si presentano prove dell’effettivo acquisto di un’altra abitazione tramite gli introiti della vendita di quella posseduta.

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Anticipo TFR prima casa già acquistata

Che cosa accade nel caso in cui la casa sia stata già acquistata?

Anche in questo caso il lavoratore potrà fare domanda e sarà il datore di lavoro a decidere tra l’accettazione o il rifiuto. La Corte di Cassazione, fino al 2019, non si è ancora pronunciata a favore dell’anticipo TFR per la prima casa già acquistata: parliamo però dell’accettazione volta all’estinzione di un mutuo già presente.

Quando si presenta domanda per l’anticipo TFR per acquisto prima casa?

Come abbiamo già detto, la domanda per l’anticipo TFR può essere effettuata solamente una volta. Vi sono però delle eccezioni per il lavoratore dipendente. È possibile infatti fare richiesta per l’acquisto della prima casa per sé stessi ed anche per i figli maggiorenni. Sottolineiamo che una richiesta non esclude l’altra.

Ciò vuol dire che, se un lavoratore ha fatto già in passato richiesta per l’anticipo TFR per l’acquisto prima casa, può rifarla. È necessario però che faccia domanda per un destinatario differente.

Vediamo un esempio pratico. Se nel 2012 un lavoratore ha fatto domanda per l’acquisto prima casa per il figlio, nel 2019 può rifare richiesta per un’abitazione per sé stesso. In questo caso la quota per la seconda domanda sarà pari alle quote TFR accumulate tra il 2012 e il 2019.

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Anticipo TFR acquisto prima casa: anche per i dipendenti pubblici?

Veniamo a noi. Abbiamo chiarito quando e come fare domanda: non ci resta che specificare ora chi può fare richiesta di anticipo TFR.

Attualmente per i dipendenti pubblici l’anticipo TFR per acquisto prima casa non è previsto. La questione, però, è ancora in sospeso e molto dibattuta. L’articolo 4, commi 4 e 5, del D.L. 185/2008, ha infatti previsto la possibilità di richiedere l’anticipo TFR acquisto prima casa per i lavoratori pubblici. Purtroppo, però, non è stato ancora emanato il decreto ministeriale ufficiale che avrebbe quindi uguagliato lavoratori dipendenti pubblici e del settore privato.

In questo dibattito a prendere voce vi è anche l’INPS, che non prevede la possibilità di un anticipo TFR per i dipendenti pubblici. Ciò dipende dalla natura del trattamento di fine rapporto per questi lavoratori, che prevede la liquidazione al momento del termine del rapporto di lavoro.

Per Altroconsumo, l’associazione per la tutela e difesa dei consumatori più diffusa in Italia, i dipendenti pubblici possono fare richiesta del TFR. Vi è però una clausola: i lavoratori con contratto a tempo determinato devono essere stati assunti dal 30 maggio 2000, mentre quelli con tempo indeterminato dal 1° gennaio 2001.

Benché non sia possibile fare richiesta per i dipendenti pubblici per l’anticipo TFR per l’acquisto prima casa, vi è un eccezione. La convenzione tra Ministero della Difesa e BNL riguardo l’anticipo TFR al momento del pensionamento, prevede la possibilità di fare domanda. Si può richiedere l’estinzione anticipata o la riduzione del mutuo ipotecario ottenendo un prestito equivalente ad un massimo di 120 rate mensili.

A questo proposito, il decreto n. 4/2019 prevede l’anticipo TFR per i pensionati o per chi è vicino alla pensione. Dopo aver fatto domanda, presentando le certificazioni rilasciate dall’INPS, è possibile ottenere un massimo di 45 mila euro.

Anticipo TFR acquisto prima casa: modulo richiesta

Il lavoratore dipendente per richiedere l’anticipo TFR per l’acquisto prima casa deve presentare domanda al proprio datore di lavoro. La richiesta deve essere obbligatoriamente accompagnata da un modulo adeguatamente compilato.

Il modulo dovrà essere infatti compilato in ogni sua parte, compresi i dati anagrafici e la data di assunzione. Ricordiamo, infatti, che il TFR può essere anticipato solo ai lavoratori che abbiano maturato almeno 8 anni di anzianità lavorativa al momento della domanda.

Una clausola essenziale, già menzionata in quest’articolo, è la necessità di avere una giusta motivazione. Questa, oltre per l’acquisto della prima casa per sé o i figli, riguarda anche spese:

  • mediche straordinarie per terapie o interventi straordinari;
  • sostenute in caso di congedo facoltativo per maternità. In questo caso l’INPS riconosce il 30% della ordinaria retribuzione;
  • per congedi di formazione extra lavorativa o per formazione continua.

Il lavoratore nel modulo dovrà quindi indicare quale tra queste è la motivazione che lo spinge a fare richiesta di anticipazione trattamento di fine rapporto.

L’anticipo TFR acquisto prima casa può essere negato?

La risposta è sì e non avviene neanche così di rado.

La legge infatti prevede che, anche se rispettati tutti i requisiti, il numero di lavoratori che fanno richiesta non deve superare il 10%. La percentuale si abbassa al 4% complessivo di tutti i lavoratori dell’azienda, compresi quelli assunti da meno di 8 anni.

Tale regola, però, è valida esclusivamente per aziende che con un numero elevato di dipendenti. Non si applica infatti con aziende con meno di 25 dipendenti, nelle quali non è possibile applicare il limite di 4% di lavoratori totali. Tale percentuale, infatti, sarebbe altrimenti inferiore all’1%.

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