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Il portiere di condominio: compiti, alloggio, busta paga

17 nov8 min. di lettura
Vanessa GuerrieroVanessa Guerriero

Stai valutando l’acquisto o l’affitto di un appartamento in un immobile con portiere di condominio? Questa figura professionale può fare la differenza sia nella qualità della vita quotidiana che nel valore dell’immobile. Scopriamo insieme cosa fa realmente un portiere, quanto costa e come influisce sul prezzo della tua futura casa.

Cosa fa il portiere di condominio

Il portiere di condominio è il custode dello stabile e si occupa di diverse attività che rendono l’edificio più vivibile e sicuro. La sua presenza quotidiana garantisce innanzitutto la pulizia delle parti comuni: scale, atrio, ascensore e cortili vengono mantenuti ordinati e decorosi. Questo significa che quando torni a casa trovi sempre un ambiente curato, senza dover aspettare giorni per interventi di pulizia straordinaria.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la sicurezza. Il portiere controlla gli accessi, tiene d’occhio movimenti sospetti e rappresenta un deterrente efficace contro furti e atti vandalici. Per chi lavora tutto il giorno, c’è anche il vantaggio pratico della gestione di posta e pacchi: niente più consegne mancate o raccomandate da ritirare in posta. Il portiere inoltre segnala tempestivamente problemi come perdite d’acqua o guasti, permettendo interventi rapidi prima che i danni si aggravino.

L’alloggio del portiere: cosa significa per te

Nei condomini tradizionali, il portiere vive in un appartamento all’interno dello stabile, solitamente al piano terra. Questo alloggio, chiamato “portineria” o “guardiola”, viene concesso gratuitamente come parte della retribuzione e permette al portiere di essere sempre disponibile.

Per te come acquirente o inquilino, questo significa che uno degli appartamenti dell’edificio è destinato al portiere e non è disponibile sul mercato. L’aspetto positivo è che la presenza costante garantisce sorveglianza anche nelle ore serali e nei weekend. Nei condomini più moderni dove manca lo spazio per l’alloggio, il portiere riceve un’indennità economica e lavora a orario ridotto, in quanto meno presente rispetto alla soluzione tradizionale.

Quanto costa avere il portiere: impatto sulle spese condominiali

La presenza del portiere si riflette direttamente sulle spese condominiali mensili. Secondo dati aggiornati al 2024-2025, lo stipendio base di un portiere a tempo pieno varia da 1.099 a 1.205 euro lordi mensili, a seconda del livello di inquadramento e delle mansioni. A questo si aggiungono le indennità per servizi specifici (ascensori, scale aggiuntive, pulizie) che possono portare lo stipendio effettivo a 1.300-1.400 euro lordi. Considerando tredicesima, contributi previdenziali INPS e INAIL, il costo totale per il condominio supera facilmente i 2.000-2.500 euro mensili.

In un condominio di 30 appartamenti, ogni famiglia spende mediamente tra 70 e 100 euro al mese solo per il portiere. Nei condomini più piccoli l’incidenza è maggiore, arrivando anche a 150-200 euro mensili a famiglia. Secondo le analisi di mercato, un condominio con portiere e servizi extra in contesti signorili può comportare spese condominiali complessive di 2.500-4.000 euro all’anno per famiglia. Questi costi vanno sommati alle normali spese di manutenzione, riscaldamento e pulizie straordinarie. Prima di acquistare, chiedi sempre all’amministratore il dettaglio delle spese condominiali degli ultimi due anni.

Quanto vale in più una casa con portiere

La presenza del portiere influisce positivamente sul valore dell’immobile. Secondo le analisi di mercato nelle principali città italiane, gli appartamenti in condomini con portiere mantengono un premium price tra il 3% e il 7% rispetto a proprietà simili senza questa figura. Su un appartamento da 300.000 euro, parliamo di una differenza che può arrivare fino a 21.000 euro.

Il vantaggio è più marcato nei quartieri centrali e nelle zone residenziali di pregio, dove il portiere rappresenta anche un elemento di status e prestigio. Gli immobili si vendono inoltre più velocemente quando presentano un portiere: l’edificio appare curato durante le visite, i potenziali acquirenti apprezzano la sicurezza aggiuntiva e la presenza di un referente per qualsiasi necessità. Per famiglie con anziani o per chi viaggia spesso per lavoro, un condominio con portiere diventa decisamente più attraente.

Portiere di condominio: quando conviene davvero

Non tutti i condomini con portiere sono uguali. La figura risulta particolarmente vantaggiosa in stabili con almeno 25-30 unità abitative, dove i costi si distribuiscono su molte famiglie. È ideale anche per edifici storici con ampi spazi comuni che richiedono manutenzione costante, o in zone dove la sicurezza rappresenta una priorità.

Al contrario, nei piccoli condomini di 8-10 appartamenti il costo per famiglia diventa spesso insostenibile. Molti nuovi complessi residenziali stanno sostituendo il portiere tradizionale con sistemi di video-sorveglianza, videocitofoni evoluti e servizi di pulizia programmati, riducendo le spese condominiali pur mantenendo standard elevati. Prima di acquistare, valuta se preferisci il contatto umano e la presenza fisica del portiere o se sei disposto a rinunciarvi per risparmiare sulle spese mensili.

Chi paga le spese condominiali del portiere

Se stai affittando un appartamento in condominio con portiere, è importante sapere che le spese di portierato sono ripartite secondo regole precise. Secondo la legge 392/78, l’inquilino paga il 90% delle spese di portierato, mentre il restante 10% resta a carico del proprietario. Questa divisione delle spese condominiali va sempre verificata nel contratto di locazione prima della firma.

Le spese vengono ripartite tra tutti i condomini in base ai millesimi di proprietà, salvo che il regolamento condominiale preveda criteri diversi. Anche i proprietari di negozi o box con accesso diretto dalla strada sono tenuti a contribuire, poiché beneficiano comunque del servizio di vigilanza generale dello stabile. L’unica eccezione riguarda situazioni particolari in cui alcuni condomini non possono oggettivamente usufruire del servizio per conformazione dello stabile.

Conclusioni: portiere sì o no?

La scelta di un immobile in condominio con o senza portiere dipende dalle tue priorità personali e dal budget disponibile. Se cerchi sicurezza, servizio personalizzato e hai la possibilità di sostenere spese condominiali più elevate, un condominio con portiere rappresenta un’ottima soluzione che tutela anche il valore del tuo investimento nel tempo.

Se invece privilegi costi contenuti e non hai particolari esigenze di assistenza quotidiana, un condominio moderno senza portiere può offrirti lo stesso comfort abitativo a un prezzo più accessibile. In ogni caso, prima di firmare un compromesso, chiedi sempre il dettaglio delle spese condominiali degli ultimi due anni e verifica la presenza e le condizioni contrattuali dell’eventuale portiere.


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Take Aways

1. Il portiere costa, ma aumenta il valore della casa Gli immobili con portiere valgono in media il 6,5% in più a livello nazionale. A Catania il premium arriva al +16,4%, mentre a Milano è del +3,6%. Su una casa da 300.000€, parliamo di quasi 20.000€ di differenza.

2. Spese condominiali: calcola bene il budget Un portiere a tempo pieno costa al condominio 2.000-2.500€ al mese. Per te significa 70-100€ mensili in più di spese condominiali in un condominio di 30 unità, fino a 150-200€ nei condomini più piccoli.

3. Sicurezza e comodità quotidiana Il portiere non è solo pulizia: controlla gli accessi, ritira pacchi e posta, segnala guasti tempestivamente e rappresenta un punto di riferimento costante. Ideale per chi lavora tutto il giorno o ha familiari anziani.

4. Milano è la città dei portieri, il Sud li valorizza di più A Milano quasi una casa su tre in vendita (31,6%) ha il portiere, la percentuale più alta d’Italia. Ma è al Sud che il servizio viene valorizzato maggiormente: a Catania, Bari e Palermo il sovrapprezzo supera il 13%.

5. Se affitti, paghi il 90% delle spese di portierato Per legge (L. 392/78), l’inquilino deve sostenere il 90% dei costi del portiere, mentre il 10% resta al proprietario. Verifica sempre questa voce nel contratto prima di firmare l’affitto.

FAQ

  1. Quanto guadagna un portiere di condominio? Lo stipendio base di un portiere a tempo pieno varia da 1.099 a 1.205 euro lordi mensili. Con le indennità per servizi specifici (ascensori, scale, pulizie extra) lo stipendio effettivo arriva a 1.300-1.400 euro lordi, più tredicesima. Il portiere riceve inoltre l’alloggio gratuito all’interno del condominio, un benefit che può valere 600-1.000 euro mensili nelle grandi città.
  2. Quali sono le mansioni del portiere di condominio? Il portiere si occupa della pulizia quotidiana delle parti comuni (scale, atrio, ascensore, cortili), della custodia e sorveglianza dello stabile controllando gli accessi. Gestisce la corrispondenza ritirando posta, pacchi e raccomandate, si occupa della raccolta differenziata e segnala tempestivamente problemi come perdite d’acqua o guasti. Funge da punto di collegamento tra condomini e amministratore.
  3. Quali sono i compiti di un portiere in un palazzo? I compiti includono la pulizia e il mantenimento delle aree comuni, la sicurezza controllando gli accessi e rappresentando un deterrente contro furti. Gestisce il servizio di ritiro e smistamento della posta, effettua piccoli interventi di manutenzione come la sostituzione di lampadine e segnala tempestivamente guasti o problemi strutturali per permettere interventi rapidi.
  4. Chi è il datore di lavoro del portiere di un condominio? Il datore di lavoro è il condominio stesso, rappresentato dall’assemblea condominiale. L’assunzione viene deliberata dall’assemblea su proposta dell’amministratore. Il rapporto è regolato dal CCNL per dipendenti da proprietari di fabbricati. I costi vengono ripartiti tra i condomini in base ai millesimi di proprietà, e la gestione amministrativa è affidata all’amministratore.
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