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Abbattimento barriere architettoniche: cos’è, normativa 2025 e il Bonus 75% per una casa senza ostacoli

24 giu13 min. di lettura
Vanessa GuerrieroVanessa Guerriero

L’abbattimento delle barriere architettoniche non è solo una questione di normativa, ma un tema cruciale di civiltà, inclusione e accessibilità. Capire cosa sono queste barriere, conoscere la legge che le disciplina e scoprire quali incentivi fiscali sono disponibili nel 2025 può fare una grande differenza per migliorare la qualità della vita e il valore stesso degli immobili.

Cosa intendiamo per barriere architettoniche e quali sono le più comuni

Le barriere architettoniche sono, in sostanza, quegli impedimenti fisici che rendono difficile o impossibile per alcune persone muoversi, accedere e utilizzare liberamente gli spazi, siano essi abitativi, pubblici o lavorativi. Parliamo di ostacoli che limitano l’autonomia di individui con disabilità motorie, sensoriali o cognitive, ma anche di anziani o persone con difficoltà temporanee.

Questi ostacoli possono manifestarsi in varie forme all’interno e all’esterno degli edifici. Le tipologie più diffuse includono:

  • Scale senza rampe o servoscala: rendono inaccessibili i piani superiori o inferiori.
  • Soglie e dislivelli: anche di pochi centimetri, possono costituire un serio impedimento.
  • Porte strette o non facili da aprire: limitano il passaggio di sedie a rotelle o deambulatori.
  • Bagni e servizi igienici non adeguati: privi dello spazio di manovra necessario o degli ausili indispensabili.
  • Assenza di ascensori o piattaforme elevatrici: un problema critico negli edifici a più piani.
  • Pavimenti scivolosi o con materiali inadatti: aumentano il rischio di cadute.
  • Corrimano assenti o fuori norma: rendono insicure scale e rampe.
  • Segnaletica non adatta: un ostacolo per ipovedenti o non udenti.

L’esistenza di queste barriere ha un impatto diretto sull’autonomia personale, sulla qualità della vita e sull’effettiva partecipazione sociale.

La normativa italiana sull’abbattimento barriere architettoniche: dalla Legge 13/1989 agli aggiornamenti del 2025

La disciplina dell’abbattimento delle barriere architettoniche in Italia poggia su basi solide, definite principalmente dalla Legge 13 del 1989. Questa norma, intitolata “Disposizioni per favorire il superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati”, ha rappresentato un punto di svolta, stabilendo criteri precisi per la progettazione di edifici privati accessibili e introducendo obblighi minimi per garantire l’accesso a chi ha ridotta capacità motoria. La legge impone che ogni nuovo intervento edilizio o ristrutturazione sia concepito in modo da eliminare gli ostacoli, assicurando passaggi e spazi agevoli. Vengono definiti limiti tecnici stringenti riguardo al dimensionamento delle porte, alla pendenza delle rampe e alla realizzazione di servizi igienici accessibili.

Nel corso degli anni, il quadro normativo si è arricchito e aggiornato con ulteriori disposizioni. Tra le più importanti:

  • Il D.M. 236/1989, che specifica le normative tecniche per l’accessibilità negli edifici pubblici e privati aperti al pubblico.
  • Il Decreto Legislativo 81/2008 sulla salute e sicurezza sul lavoro, che include indicazioni sull’accessibilità dei luoghi di lavoro.
  • La recente attenzione normativa, che nel 2025 continua a focalizzarsi sull’adeguamento degli edifici. Le linee guida e le checklist aggiornate per il 2025, ad esempio, prescrivono l’eliminazione dei gradini, l’uso di materiali antiscivolo e l’installazione di maniglioni e corrimano conformi agli standard di legge.

Bonus e detrazioni fiscali nel 2025: il Bonus Barriere Architettoniche al 75%

Per sostenere economicamente i cittadini e gli enti negli interventi di adeguamento, lo Stato italiano ha previsto specifici incentivi fiscali. La misura più rilevante attiva nel 2025 è il Bonus Barriere Architettoniche, che riconosce una detrazione fiscale del 75% delle spese sostenute.

Questo bonus, in vigore dal 1° gennaio 2024 e confermato fino al 31 dicembre 2025, si applica specificamente agli interventi volti al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche. È fondamentale sapere che, a seguito delle modifiche introdotte dal Decreto Legge 212/2023 (e successive precisazioni), il bonus nel 2025 riguarda esclusivamente i seguenti interventi, purché rispettino i requisiti previsti dal D.M. 236/1989:

  • La realizzazione o la modifica di scale e rampe.
  • L’installazione di ascensori, montascale e piattaforme elevatrici.

Interventi su infissi, pavimenti, servizi igienici o automazioni non sono più ammessi al Bonus Barriere Architettoniche al 75% per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024, a meno che non fossero stati iniziati entro il 31 dicembre 2023 con la documentazione comprovante (es. CILA o delibera assembleare per condomini).


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Un’altra modifica cruciale, introdotta in particolare dal Decreto Legge 39/2024, riguarda le modalità di fruizione del bonus. Per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024, la detrazione del 75% viene ripartita in 5 quote annuali di pari importo e può essere fruita esclusivamente come detrazione diretta dall’IRPEF o IRESNon è più possibile optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura, salvo specifiche eccezioni per lavori già avviati o delibere condominiali antecedenti a determinate date del 2023.

Possono beneficiarne una vasta platea di soggetti, tra cui persone fisiche (inclusi professionisti e autonomi), enti pubblici e privati non commerciali, società semplici, associazioni tra professionisti e soggetti con reddito d’impresa.

Per accedere alla detrazione è indispensabile seguire una procedura precisa: i pagamenti devono essere effettuati tramite un bonifico “parlante” che indichi la causale, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la partita IVA o il codice fiscale del soggetto che riceve il pagamento. È inoltre necessario conservare scrupolosamente tutta la documentazione: dai documenti tecnici del progetto alle fatture e ricevute dei pagamenti. Tutta la documentazione dovrà poi essere presentata al momento della dichiarazione dei redditi.

Interventi comuni per eliminare le barriere in casa

Rendere una casa pienamente accessibile spesso richiede una serie di interventi mirati. Tra i più frequenti e efficaci per superare le barriere architettoniche, e che rientrano nel bonus 75% quando conformi al DM 236/1989, troviamo:

  • Installazione di rampe: una soluzione pratica per superare gradini o piccoli dislivelli, sia all’ingresso che all’interno.
  • Adeguamento delle scale: l’inserimento di servoscale o montascale è ideale per chi ha difficoltà a salire e scendere le scale, permettendo l’accesso ai piani superiori.
  • Piattaforme elevatrici: particolarmente utili in contesti condominiali o edifici con più piani, offrono una soluzione per chi non può utilizzare le scale.
  • Allargamento di porte e passaggi: (Questi interventi non rientrano più nel bonus 75% per le spese 2024-2025, ma rimangono fondamentali per l’accessibilità generale).
  • Adeguamento di bagni e servizi igienici: (Anche questi interventi non rientrano più nel bonus 75% per le spese 2024-2025, ma sono cruciali per la piena accessibilità).
  • Installazione di pavimenti antiscivolo: (Come sopra, non rientrano più nel bonus 75%, ma importanti per la sicurezza).
  • Posizionamento di corrimano e maniglioni: (Come sopra, non rientrano più nel bonus 75%, ma importanti per la sicurezza e il supporto).

È cruciale che questi interventi siano progettati e realizzati nel rispetto delle esigenze specifiche degli utenti e delle normative tecniche vigenti (in particolare il DM 236/1989), per garantirne l’efficacia e la sicurezza.

Esempi pratici di soluzioni per una casa accessibile

Vediamo alcuni esempi concreti di come possono essere implementati questi interventi di abbattimento barriere architettoniche, tenendo presente le attuali limitazioni del bonus 75%:

  • Sostituire una scala esterna con una rampa a pendenza dolce, dotata di superficie antiscivolo e corredata di corrimano su entrambi i lati.
  • Montare un servoscala elettrico lungo la ringhiera delle scale interne: una soluzione che spesso non richiede opere murarie invasive.
  • Installare una piattaforma elevatrice all’interno del vano scala di un condominio, consentendo l’accesso ai vari piani a tutti i residenti.

(Nota: gli esempi seguenti non rientrano nel Bonus Barriere Architettoniche al 75% per le nuove spese dal 2024, ma sono comunque esempi di interventi per l’accessibilità.)

  • Ristrutturare il bagno installando sanitari sospesi, maniglioni laterali regolabili in altezza e assicurando uno spazio libero sufficiente per la manovra di una sedia a rotelle.
  • Allargare le porte di ingresso e delle stanze interne per raggiungere la larghezza minima di 80-90 cm richiesta dalla normativa.
  • Sostituire i pavimenti lisci e potenzialmente scivolosi con materiali sabbiati o gommati per aumentare l’aderenza e prevenire incidenti, specialmente in bagno e cucina.

Guide utili per orientarsi nel 2025

Per chi desidera approfondire o sta pianificando interventi di abbattimento barriere architettoniche, esistono diverse risorse aggiornate nel 2025:

  • La Checklist aggiornata accessibilità per disabili del 2025, uno strumento utile che riporta i requisiti tecnici dettagliati per garantire la conformità normativa.
  • Le guide ufficiali dell’Agenzia delle Entrate sul Bonus Barriere Architettoniche, con istruzioni precise su come richiedere la detrazione e la documentazione necessaria. È fondamentale consultare l’ultima versione di queste guide, che tengano conto delle modifiche del DL 212/2023 e del DL 39/2024.
  • Manuali tecnici e linee guida specialistiche nel campo dell’ingegneria civile e dell’architettura, focalizzati sulla progettazione universale e l’accessibilità.
  • Pubblicazioni e articoli su portali specializzati in edilizia e sicurezza, costantemente aggiornati sulle novità normative.

Conclusioni

L’abbattimento delle barriere architettoniche è un impegno collettivo che mira a creare una società più inclusiva e a garantire pari opportunità di accesso e partecipazione a tutti. La normativa italiana, a partire dalla fondamentale Legge 13/1989, fornisce il quadro di riferimento tecnico e obbligatorio.

Nel 2025, il Bonus Barriere Architettoniche al 75% rappresenta un’opportunità significativa per i proprietari di immobili e i condomini che intendono realizzare specifici lavori di adeguamento, limitatamente all’installazione di rampe, servoscala o ascensori, e con l’esclusiva fruizione come detrazione fiscale in 5 anni. Accedere a questa detrazione fiscale può rendere economicamente più sostenibili questi interventi essenziali.

È fondamentale, per chiunque intraprenda questi lavori, informarsi adeguatamente consultando le guide aggiornate dell’Agenzia delle Entrate e affidarsi a professionisti qualificati.

Investire nell’accessibilità significa investire nel benessere e nel valore a lungo termine degli immobili, creando spazi che siano veramente per tutti.


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Take Aways

  1. Bonus Barriere Architettoniche al 75% confermato, ma con restrizioni: Il bonus esiste ancora fino al 31 dicembre 2025, ma a partire dal 2024 è strettamente limitato a interventi su scale, rampe, ascensori, montascale e piattaforme elevatrici. Altri interventi come infissi, pavimenti o bagni non sono più inclusi, a meno che i lavori non fossero già iniziati entro il 31 dicembre 2023.
  2. Addio cessione del credito/sconto in fattura per il Bonus 75% (salvo eccezioni): La novità più rilevante per le spese sostenute dal 1° gennaio 2024 è che il bonus è fruibile solo come detrazione IRPEF in 5 quote annuali. Le opzioni di cessione del credito e sconto in fattura sono state eliminate, fatta eccezione per situazioni specifiche e comprovate (es. CILA presentata entro certe date del 2023).
  3. La Legge 13/1989 è la base normativa: Nonostante gli aggiornamenti fiscali, la Legge 13 del 1989 e il D.M. 236/1989 rimangono i pilastri fondamentali per la definizione e la progettazione degli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche, assicurando l’accessibilità degli spazi.
  4. Investimento per autonomia e valore immobiliare: Abbattere le barriere architettoniche non è solo un obbligo normativo, ma un investimento che migliora significativamente l’autonomia e la qualità della vita di persone con disabilità o anziani, aumentando al contempo l’attrattiva e il valore dell’immobile.
  5. Essenziale consultare fonti ufficiali e professionisti: Viste le frequenti modifiche normative, è cruciale affidarsi sempre alle guide aggiornate dell’Agenzia delle Entrate e a professionisti qualificati (architetti, ingegneri) per garantire che gli interventi rispettino sia i requisiti tecnici che quelli fiscali per la corretta fruizione del bonus.

FAQ

1. Il Bonus Barriere Architettoniche al 75% è stato annullato per il 2025? No, il Bonus al 75% non è stato annullato. Come specificato nell’articolo e confermato dalle normative vigenti (Decreto Legge 212/2023), è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025. Tuttavia, le sue condizioni di applicazione sono state notevolmente ristrette: dal 1° gennaio 2024 (e quindi per tutto il 2025), il bonus riguarda esclusivamente gli interventi volti alla realizzazione o modifica di scale e rampe, e all’installazione di ascensori, montascale e piattaforme elevatrici.

2. Posso ancora usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito per il Bonus Barriere Architettoniche nel 2025? No, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024 (e quindi nel 2025), non è più possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito. La detrazione del 75% deve essere fruita esclusivamente come detrazione diretta dall’IRPEF (o IRES) in 5 quote annuali di pari importo. Esistono deroghe molto specifiche per interventi già avviati o con delibere condominiali entro determinate date del 2023, come indicato dal Decreto Legge 39/2024.

3. Quali tipi di interventi rientrano nel Bonus 75% nel 2025? Nel 2025, il Bonus Barriere Architettoniche al 75% è applicabile solo a interventi specifici e conformi al D.M. 236/1989. Questi includono:

  • La realizzazione o la modifica di scale e rampe.
  • L’installazione di ascensori, montascale e piattaforme elevatrici. Interventi su infissi, pavimenti, servizi igienici o automazioni non sono più ammessi al bonus per le spese sostenute a partire dal 2024, salvo le eccezioni per lavori già iniziati.
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