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L’OCSE consiglia all’Italia l’esenzione IMU per le fasce povere

23 apr 20215 min. di lettura
Miriam PeraniMiriam Perani

La situazione economica italiana, già in crisi da qualche anno, ha subito un ulteriore colpo in seguito all’emergenza Covid. In questo scenario lo scorso 14 Aprile l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea) ha stilato un documento in cui vengono presentate alcune indicazioni per cercare di migliorare la situazione economica degli stati membri.

Tra le soluzioni consigliate, vogliamo parlarti in particolare dell’esenzione IMU per le fasce più povere della popolazione.

Going for Growth: uscire dalla crisi

Going for Growth è il nome del programma presentato dall’OCSE lo scorso 14 Aprile a Parigi; al suo interno si trova una serie di suggerimenti pensati proprio per far fronte alla congiuntura economica che interessa i paesi europei in seguito alla crisi sanitaria.

Per quanto riguarda il nostro paese il programma punta al miglioramento delle prestazioni della Pubblica Amministrazione attraverso investimenti pubblici, coordinamento dei vari livelli di governo e soprattutto con l’utilizzo dei fondi del Recovery Fund. L’obiettivo è quello di cercare di ridurre le diseguaglianze interne. Ma cosa prevede nel dettaglio questo programma per il nostro paese?

La ricetta per l’Italia

I provvedimenti per i quali l’OCSE chiede di insistere in Italia sono soluzioni specifiche studiate in modo particolare per far fronte alla disoccupazione e alle difficoltà finanziarie, attraverso il superamento degli ostacoli al coordinamento tra vari livelli e agenzie di governo con conseguente considerazione delle priorità di finanziamento. In contemporanea l’OCSE suggerisce una riduzione della complessità del sistema fiscale, con lo scopo di controllarne e migliorare l’equità.

Per quanto riguarda nello specifico la parte fiscale, viene suggerita la reintroduzione della tassazione sulla residenza principale con l’esenzione dell’IMU per le famiglie a basso reddito, con l’intento dichiarato di mantenere la presenza di esenzioni per la tassa sulla prima casa.

Un altro intervento importante suggerito dall’OCSE riguarda il consolidamento di tutti gli incentivi per le assunzioni attraverso un taglio permanente dei contributi previdenziali per i primi tre anni nei nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato.

Torniamo però ad occuparci di quello che ti abbiamo accennato e cioè la reintroduzione delle tassa sulla prima casa con l’esenzione dell’IMU per le persone a basso reddito.

L’esenzione IMU

Come ti abbiamo detto, le direttive del Going for Growth da parte dell’OCSE consigliano la reintroduzione della tassazione IMU sulla prima casa, abolita in questa forma diversi anni fa. Per evitare però che tutte le famiglie vengano tassate indiscriminatamente e cercare di arginare le diseguaglianze sociali, l’OCSE consiglia parallelamente di introdurre l’esenzione dell’IMU per le fasce più basse di reddito.

Per individuare le fasce più povere verrebbe utilizzato il sistema ISEE, che probabilmente già conoscerai; al di sotto di una certa soglia il contribuente dovrebbe essere esentato dal pagamento della tassa sulla casa di residenza, mentre per chi si trova al di sopra, l’aliquota da pagare sarebbe comunque minima.

Perché parlare ancora di IMU sulla prima casa?

In uno Stato come il nostro dove il possesso della casa di residenza rappresenta ancora la maggioranza dei casi, la reintroduzione della tassazione IMU per la casa di residenza rappresenterebbe un metodo più che efficace per colmare le mancate entrate erariali durante la pandemia.

A questo proposito considera che secondo i primi calcoli effettuati, reintroducendo l’IMU le entrate fiscali triplicherebbero. In aggiunta, lo Stato potrebbe cogliere l’occasione per aggiornare definitivamente i dati catastali, che presentano ancora enormi lacune. Anche tu, come noi, a questo punto ti starai chiedendo quali potrebbero essere le conseguenze dell’introduzione e dell’esenzione IMU sul mercato immobiliare. Scopriamolo.

Esenzione IMU e conseguenze per il mercato immobiliare

Come ti abbiamo già descritto più volte in altri post su questo blog, la pandemia ha influito sul mercato, anche se i prezzi degli immobili non hanno subito le conseguenze catastrofiche che in molti si sarebbero aspettati all’inizio della diffusione del COVID-19.

Tuttavia l’incertezza che riguarda soprattutto i proprietari di singoli immobili non va sottovalutata e di conseguenza, in una congiuntura di questo tipo, l’effetto che avrebbe il ripristino dell’IMU sulla prima casa potrebbe impattare direttamente sull’andamento del mercato.

A questo proposito considera che secondo alcune fonti la reintroduzione di una tassa sugli immobili potrebbe influire sugli effetti positivi che sono stati riscontrati in seguito agli incentivi alla ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente, come il bonus 110% ed i bonus sulle ristrutturazioni in generale.

L’assenza di parametri certi in merito alle fasce di reddito che potrebbero beneficiare dell’esenzione dell’IMU potrebbe quindi introdurre ancora maggiore incertezza in un mercato che si trova già a fare i conti con situazioni complesse e diversificate anche proprio in base alle fasce di reddito.

Altri suggerimenti dell’OCSE

Tra i vari suggerimenti per il miglioramento della situazione italiana, l’OCSE ha posto l’attenzione anche su altri aspetti. Non ci occuperemo però in questa sede dei provvedimenti relativi in generale al miglioramento della situazione economica e finanziaria del paese.

Tuttavia considera che un altro dei punti evidenziati dall’istituzione europea potrebbe avere un impatto sul mercato immobiliare; ci riferiamo al miglioramento delle condizioni di lavoro per quanto riguarda lo smart working ed il telelavoro. Infatti un ricorso ancora maggiore a questa modalità di collaborazione potrebbe avere conseguenze importanti anche nel panorama immobiliare, anche per quanto riguarda le richieste da parte dei privati che come abbiamo avuto modo di raccontarti in passato, sono sempre più propensi alla ricerca di abitazioni che consentano di dedicare uno spazio (anche flessibile) al lavoro da casa.

Un’ulteriore conseguenza diretta di provvedimenti in questo senso riguarderebbe gli spazi di lavoro tradizionalmente intesi; come ti abbiamo già illustrato, il maggior ricorso al lavoro a distanza ha causato una diminuzione della domanda di spazi di lavoro soprattutto per quanto riguarda gli uffici, anche se esistono numerose eccezioni basate soprattutto sulla tipologia di spazi. Ti rimandiamo all’articolo dedicato per tutti gli approfondimenti sul tema.

Continueremo a seguire la tematica della reintroduzione e dell’esenzione IMU suggerita dall’OCSE, aggiornandoti su tutte le novità del caso che, possiamo supporre, dovranno necessariamente fare i conti con scelte più generali inerenti al settore immobiliare. 

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