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La Ricevuta d’Affitto: Guida 2020

7 gen 20197 min. di lettura
Fabio SalvoFabio Salvo

Uno dei dubbi che assillano molti proprietari riguarda la ricevuta d’affitto. Tante persone si domandano se emettere la ricevuta per il pagamento del canone di locazione sia obbligatorio o meno. A chi si domanda se la ricevuta sia necessaria per detrarre il canone di affitto dalle tasse, spesso viene risposto che è sufficiente presentare il contratto di locazione. Ai proprietari di casa viene detto che emettere la ricevuta non è più obbligatorio. In questo articolo proviamo a fare un po’ di chiarezza su questa questione.

Iniziamo con il dire che per il 2020 non vi saranno cambiamenti riguardanti le regole sull’emissione della ricevuta d’affitto, quindi:

  • per il proprietario, l’emissione della ricevuta d’affitto continua ad essere obbligatoria se è stata richiesta dall’inquilino

  • per l’inquilino, la ricevuta d’affitto è un documento necessario per accedere ad alcune agevolazioni, ad esempio i contributi ad integrazione dei canoni di locazione

Ma andiamo con ordine e vediamo:

  • quando è obbligatorio emettere la ricevuta d’affitto

  • a cosa serve la ricevuta d’affitto

  • quando sulla ricevuta d’affitto è obbligatorio apporre la marca da bollo

Alla fine di questo articolo, trovi anche un modello di ricevuta d’affitto che puoi scaricare, stampare e compilare. La ricevuta d’affitto è un documento in forma libera, quindi non è necessario recarsi in cartoleria ed acquistare il classico blocchetto delle ricevute. E’ sufficiente che il documento preparato da te contenga tutte le informazioni che ti elenchiamo tra un secondo.

Quando E’ Obbligatorio Emettere la Ricevuta d’Affitto?

La ricevuta d’affitto va emessa obbligatoriamente solo se ricevi il pagamento del canone di locazione in contanti, o se viene richiesta dall’inquilino. Il primo caso ormai è abbastanza raro, poiché le persone che pagano il canone di locazione in contanti sono sempre di meno. Infatti, per tenere traccia del pagamento dei canoni di locazione la ricevuta d’affitto non serve.

Tante persone pagano il canone di locazione mediante assegno, bonifico bancario, o addirittura versamenti su carte prepagate o conti Paypal. In tutti questi casi la ricevuta non viene mai emessa, poiché sia il proprietario che l’inquilino possono tenere traccia della regolarità dei pagamenti controllando i movimenti sul conto. Se poi vi è la necessità di dimostrare l’avvenuto pagamento del canone di locazione, può essere utilizzato l’estratto conto bancario, o anche la lista dei movimenti su Paypal o qualsiasi altro servizio di pagamento elettronico.

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In alcuni casi, però, l’inquilino può richiedere l’emissione della ricevuta. Non tutti gli inquilini chiedono al proprietario di casa di rilasciare la ricevuta per il pagamento del canone di locazione. In genere si tratta di persone che hanno bisogno della ricevuta per richiedere agevolazioni concesse dai comuni di residenza. In questo caso l’emissione di una ricevuta è obbligatoria.

Non si tratta di un’opinione personale, o di un sentito dire, ma di una norma del Codice Civile. L’articolo 1199 del Codice, che trovi qui, infatti dice:

“il creditore che riceve il pagamento deve, a richiesta e a spese del debitore, rilasciare quietanza e farne annotazione sul titolo, se questo non è restituito al debitore.”

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A Cosa Serve la Ricevuta d’Affitto?

La ricevuta d’affitto è molto meno usata che in passato, ma continua ad essere importante per due motivi:

  • se sei il proprietario di un immobile, puoi usare la ricevuta per dimostrare di avere ricevuto puntualmente il canone di locazione

  • se sei un inquilino, spesso la ricevuta è uno dei documenti che ti sono richiesti per dimostrare che hai pagato il canone

Dal punto di vista del proprietario, la questione della ricevuta d’affitto non è banale come sembra. Basta considerare come alcuni proprietari continuano ad emettere ricevute di affitto dichiarando un canone di locazione inferiore a quello effettivamente ricevuto dall’inquilino. Evidentemente, il loro scopo è quello di cercare di evadere il fisco. Così facendo però i proprietari si espongono a vari rischi, primo tra tutti, la decisione dell’inquilino di pagare un canone di locazione che corrisponde a quello dichiarato sulla ricevuta.

Dal punto di vista dell’inquilino, richiedere e conservare le ricevute d’affitto è un onere. Ma si tratta di un fastidio necessario, poiché la ricevuta d’affitto è l’unico documento che consente di accedere a vari tipi di agevolazioni concesse dai comuni. In questi casi, il contratto di locazione non basta, ma è necessario presentare un documento che provi l’effettivo pagamento degli affitti.

Quindi, la ricevuta d’affitto è un documento che non andrebbe sottovalutato, né considerato poco importante.

Quando è Necessario Apporre la Marca da Bollo sulla Ricevuta d’Affitto?

Oltre che dal Codice Civile, l’obbligo di emettere la ricevuta d’affitto è stato introdotto dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 642 del 26 ottobre 1972, per due tipi di quietanze:

  • le quietanze emesse per importi superiori a 77,47 Euro

  • le quietanze non soggette ad IVA

il canone di locazione, fortunatamente, non è soggetto ad IVA. Ma supera la soglia minima di 77,47 Euro, quindi la ricevuta va sempre emessa, e l’apposizione della marca da bollo è sempre obbligatoria.

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marca da bollo da 1,81 euro

La marca da bollo da incollare sulla ricevuta dell’affitto costa 1,81 Euro. La legge prevedere l’imposizione di piccole sanzioni per chi non appone la marca da bollo sulla ricevuta di pagamento. Le sanzioni variano da 1 a 5 volte l’importo della marca da bollo. Si tratta di sanzioni davvero irrisorie, ma in ogni caso se scegli di richiedere una ricevuta d’affitto apporre la marca da bollo è importante. Se intendi usare la ricevuta per richiedere delle agevolazioni, ad esempio delle integrazioni al canone di locazione, è importante presentare una documentazione completa ed in perfetto ordine. Diversamente, potresti vederti negare le agevolazioni delle quali hai bisogno.

Le regole sulla marca da bollo valgono anche per gli ha stipulato un contratto di affitto a canone concordato. Alcune persone credono che chi concede in locazione un appartamento a canone concordato non debba emettere la ricevuta. Ma attenzione: la ricevuta dell’affitto non va confusa con:

  • l’imposta di registro – leggi ravvedimento imposta di registro locazioni per maggiori informazioni

  • l’imposta di bollo

L’imposta di registro e l’imposta di bollo sono tasse che è necessario pagare per registrare il contratto di locazione presso l’Agenzia delle Entrate. La ricevuta dell’affitto è un documento di tipo molto diverso, che riguarda il rapporto tra proprietario ed inquilino. Quindi la ricevuta d’affitto va emessa anche da chi ha stipulato un contratto a canone concordato.

Come Compilare la Ricevuta d’Affitto

Esistono due modi per compilare la ricevuta d’affitto:

  • usare gli appositi blocchetti in vendita presso le cartolerie

  • compilare la ricevuta da sé

Compilare una ricevuta d’affitto da soli non è difficile. Basta inserire nella ricevuta tutte le informazioni obbligatorie per questo tipo di documento, e che lo rendono valido:

  • il nome del titolare del contratto di affitto

  • la causale del pagamento

  • l’importo del canone di locazione

  • l’importo del pagamento

  • la data del pagamento

  • la firma di chi ha ricevuto il pagamento

I blocchetti di ricevute prestampati che trovi in cartoleria non sempre contengono tutte queste informazioni. Si tratta di modelli generici, che riportano solo uno spazio per l’annotazione dell’importo pagato, della data, ed uno spazio per la firma. In alternativa, puoi scegliere di acquistare un modello di ricevuta specifico per le locazioni, o usare il modello che mettiamo a tua disposizione.

Il modello di ricevuta d’affitto che trovi qui sotto è un modello standard, valido per tutto il 2020, che puoi modificare come preferisci, a patto di inserire tutte le informazioni obbligatorie

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