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Bonus Ristrutturazione per la Seconda Casa: Requisiti, Spese Ammesse e Come Richiederlo

14 lug 20196 min. di lettura
Ylenia ZerbiniYlenia Zerbini

Con la Legge di Bilancio del 2019 il bonus ristrutturazioni è stato prorogato al 31 dicembre 2019. Sono state quindi confermate le detrazioni fiscali pari al 50% per le ristrutturazioni della prima e della seconda casa.

Ma di cosa si tratta quando si parla di bonus ristrutturazioni e a quanto ammontano le spese che è possibile detrarre? In cosa consistono queste detrazioni, chi e in che modo si possono richiedere? E che differenza c’è tra il bonus ristrutturazioni della prima e della seconda casa?

In questo articolo ci soffermeremo su tutte queste domande, fornendovi le relative risposte. Scopriamo come ottenere questo bonus in pochi semplici passi.

Bonus ristrutturazioni seconda casa: che cos’è e come funziona

Partiamo col chiarire un aspetto fondamentale. La legge riconosce le detrazioni fiscali per la ristrutturazione sia per la prima che per la seconda casa, non essendo collegate alla residenza.

In questo modo è possibile avere a propria disposizione una seconda casa ristrutturata, magari da usare come casa vacanze, ma non solo. Una possibilità vantaggiosa è anche quella di affittare o vendere la seconda casa, con un introito ben superiore rispetto al pagamento iniziale.

A questo proposito ti consigliamo Guida all’Imposta di Registro sulla Seconda Casa.

Il bonus ristrutturazioni della seconda casa è un’agevolazione prevista dalla Legge del Bilancio 2019. Questo bonus consente di fruire di detrazioni fiscali sulle spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione della casa.

Bonus-Ristrutturazione-seconda-casa-abitazione

Si può beneficiare del rimborso Irpef del 50% del totale della spesa, fino al raggiungimento di un massimo di 96mila euro. Le spese in questione sono quelle sostenute dal 26 giugno 2012 al futuro 31 dicembre 2019. In linea di massima il bonus ristrutturazione per la seconda casa riguarda sia gli interventi sulle abitazioni che sulle parti comuni di edifici residenziali. In entrambi i casi, ovviamente, devono essere case situate sul territorio italiano.

Per ottenere il bonus ristrutturazione 2019 della seconda casa il contribuente deve aver già sostenuto tutte le spese attraverso il bonifico parlante o bonifico ordinario. Una volta raccolti i documenti che vedremo, il contribuente può ottenere le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni della seconda casa al 50% suddividendo l’importo totale in 10 quote annuali.

La prima quota rispecchierà sempre la spesa dell’anno precedente. Quindi, ad esempio, se la spesa avviene nel 2019 la prima quota avverrà nella dichiarazione dei redditi del 2020.

Novità della Legge di Bilancio 2019

Oltre alla proroga al 31 dicembre 2019, non vi sono particolari modifiche rispetto allo scorso anno. Inoltre è stato riconfermato, oltre le detrazioni  fiscali di ristrutturazione 2019 della seconda casa, anche il bonus mobili. Diamo un’occhiata da vicino ai bonus in questione:

  • mobili ed elettrodomestici: dal 1° gennaio 2019 è possibile usufruire delle detrazioni fiscali Irpef al 50% anche per piccoli e grandi elettrodomestici, mobili e arredamento acquistati nel 2018;
  • verde o verde urbano: si tratta di detrazioni fiscali pari al 36% per le spese sostenute per riqualificazioni di giardini e terrazzi privati o condominiali. Il tetto massimo è di 5mila euro;
  • caldaia: per l’installazione di una caldaia tecnologicamente più avanzata e volta al risparmio energetico. Il bonus è del 50% per quelle di classe A;
  • sisma: in questo caso è possibile detrarre dal 50% all’80% per i privati e fino all’85% per i condomini ed è confermato fino al 2021;
  • ecobonus: detrazioni al 50% per sostituzioni di infissi, impianti di climatizzazione con caldaie a condensazione e schermature solari.

Abbastanza chiaro il fatto che il bonus ristrutturazione 2019 della seconda casa è per gli interventi che comportano un risparmio energetico.

A chi spettano le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni 2019 della seconda casa?

Il bonus ristrutturazione della seconda casa può essere richiesto da tutti i contribuenti soggetti al pagamento di Irpef o Ires, residenti o meno in Italia. Inoltre il bonus fiscale può essere richiesto non solo dal proprietario della seconda casa ma anche dal titolare del diritto di godimento e da chi paga le spese. Per cui il bonus al 50% può essere richiesto anche da:

  • familiare convivente: coniuge, componente di una unione civile e parenti entro il terzo grado;
  • coniuge separato: solo se assegnatario dell’immobile intestato a moglie/marito;
  • convivente more uxorio.

Ma a chi spetta il bonus ristrutturazione della seconda casa? I beneficiari nel 2019 sono:

  • proprietario;
  • nudo proprietario;
  • titolari di un diritto di godimento (usufrutto, uso, abitazione, superficie);
  • comodatari o locatari;
  • soci di cooperative divise o indivise;
  • soci si società semplici;
  • imprenditori individuali.

Se è stato inoltre stipulato un contratto preliminare di vendita (compromesso), chi ha acquistato la casa può usufruire del bonus ristrutturazioni 2019 se:

  • è in possesso dell’immobile;
  • esegue lavori di ristrutturazione a proprio carico;
  • il compromesso è stato regolarmente registrato.

Inoltre le detrazioni fiscali per la ristrutturazione casa 2019 possono essere richieste anche da chi esegue lavori in proprio sull’immobile. In questo caso, ovviamente, le spese saranno riferite a quelle relative all’acquisto dei materiali.

Per quanto riguarda invece il bonus mobili, per l’Agenzia delle Entrate spetta anche a:

  • familiare convivente;
  • familiare convivente detentore dell’immobile;
  • coniuge separato.

Bonus ristrutturazione seconda casa: le spese ammesse

L’Agenzia delle Entrate specifica in molto chiaro quali sono le spese ammesse per il bonus fiscale ristrutturazione della seconda casa.

Ecco quindi la lista degli interventi ammessi:

  • manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo. Ma anche interventi di ristrutturazione edilizia;
  • ricostruzione o il ripristino dell’immobile a seguito di calamità;
  • realizzazione di autorimesse o posti auto;
  • eliminazione di barriere architettoniche, come ad esempio ascensori o montacarichi. Dunque l’installazione di strumenti idonei per la mobilità di portatori di handicap definiti tali dalla legge 104;
  • per prevenire atti illeciti, come l’installazione di cancelli, porte blindate, casseforti, ecc. ;
  • cablatura degli immobili e contenimento dell’inquinamento acustico;
  • conseguimento del risparmio energetico;
  • per la messa in sicurezza statica o misure antisismiche;
  • riparazione di impianti per la sicurezza domestica;
  • bonifica dell’amianto;
  • installazione di vetri anti-infortunio;
  • installazione di corrimano;
  • montaggio di apparecchi di rilevazione di gas.

Al fine di ottenere il bonus ristrutturazione della seconda casa è possibile detrarre anche le seguenti spese:

  • progettazione;
  • prestazioni professionali;
  • messa in regola degli impianti;
  • acquisto dei materiali;
  • certificazione della conformità dei lavori;
  • perizie e sopralluoghi;
  • Iva, bollo e diritti per le concessioni e le autorizzazioni per l’inizio dei lavori;
  • oneri di urbanizzazione;
  • costi legati ad altri interventi agevolati.

Si può notare come, benché vi siano delle limitazioni, sono molte le spese concesse per le  detrazioni fiscali di ristrutturazioni 2019 della seconda casa. Ricordatevi però che da tale lista sono escluse le spese di trasloco e di custodia dei mobili.

Documenti da presentare per il bonus ristrutturazioni

Una volta effettuati i pagamenti tramite bonifico, è necessario conservare i seguenti documenti da presentare in caso di controllo dall’Agenzia delle Entrate:

  • domanda di accatastamento;
  • ricevute di pagamento IMU;
  • delibera dell’assemblea per l’esecuzione dei lavori e tabella di ripartizione delle spese (per gli edifici condominiali);
  • dichiarazione di consenso per i lavori;
  • concessioni e autorizzazioni per l’esecuzione dei lavori o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. Dovrà essere specificato l’inizio dei lavori e la compatibilità con il bonus ristrutturazioni della seconda casa;
  • ricevuta di invio della comunicazione ENEA. È obbligataria solo per determinati lavori, specificatamente quelli che comportano un risparmio energetico o un utilizzo delle fonti rinnovabili di energia. Questa comunicazione deve essere inviata entro 90 giorni dal termine dei lavori.
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