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Le Tasse per l’Acquisto della Seconda Casa | Guida 2019

7 gen 20197 min. di lettura
Fabio SalvoFabio Salvo

La Legge di Bilancio 2019, che puoi scaricare per intero qui, è stata approvata pochi giorni fa, e tanti si domandano se e come le tasse per l’acquisto della seconda casa cambieranno. Comprare casa è un passo importante, ed è bene essere informati su eventuali agevolazioni concesse dal governo. Vediamo quindi cosa cambia nel 2019.

Quando parliamo di “tasse sulla seconda casa” parliamo di un tributo che va versato da chiunque riceva un servizio pubblico. Si tratta, in un certo senso, del “prezzo” dei servizi che sono resi dallo stato e dai comuni ai cittadini. Quando parliamo di imposte, invece, ci riferiamo a tutte le somme versate senza ricevere alcun tipo di servizio come corrispettivo. Tante persone però non fanno alcuna differenza tra tasse ed imposte, anche se una differenza esiste:

  • le tasse da pagare dai proprietari di una seconda casa sono l’IMU e la TASI

  • le “tasse” sull’acquisto di una seconda casa sono l’IVA, l’imposta di registro, l’imposta catastale, e l’imposta ipotecaria

Ma non perdiamoci in sottigliezze, e vediamo quali sono le novità.

L’IMU e la TASI sulla Seconda Casa: Le Novità per il 2019

I proprietari di seconde case, ma anche di locali commerciali, che da qualche mese già erano in ansia per i temuti aumenti di IMU e TASI avevano visto giusto. A partire dal 1 gennaio 2019 tutti i comuni d’Italia avranno la possibilità di rivedere le aliquote dell’IMU e della TASI.

Al momento in cui scriviamo questo articolo, le aliquote non si sono ancora mosse. Ma cerchiamo di capire cosa sta succedendo, perché IMU e TASI aumentano, e di quanto potrebbero aumentare.

La Legge di Bilancio ha presentato un conto abbastanza salato ai sindaci di tutt’Italia: tra tagli, spese per il pagamento degli stipendi degli impiegati comunali, ed altro, i sindaci si ritrovano a dover sborsare 1,3 miliardi di euro. Fino allo scorso anno, IMU e TASI portavano circa 16 miliardi nelle casse dei comuni, senza contare 4 miliardi di Euro che andavano allo stato centrale.

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Se IMU e TASI restassero invariate, questo significa che i comuni italiani andrebbero in deficit. Per trovare gli 1,3 miliari di euro necessari a sostenere le spese ed a compensare i tagli, i sindaci quindi si vedono costretti a dover aumentare sia IMU che TASI. L’aumento, come tutti gli aumenti annunciati, potrebbe non avere luogo in tempi brevi, e potrebbe colpire alcuni comuni prima di altri. I tempi degli aumenti e la loro entità dipendono da vari fattori: le decisioni prese dai singoli comuni, il cambiamento dei sindaci e delle giunte comunali, per i 3.000 comuni che andranno al voto nel 2019, i bilanci dei comuni, ecc.

Fatto sta che già da qualche tempo i comuni erano tartassati. Nel 2008, l’abolizione dell’ICI sulla prima casa ha ridotto gli introiti dei comuni. Per compensare i minori introiti concessi dalle varie manovre fiscali, e per sostenere le spese necessarie al territorio, i sindaci sono stati costretti ad alzare le tasse locali. Le aliquote IMU e TASI sono state “congelate” e “scongelate” più volte.

Da circa 10 anni a questa parte, ogni volta che le aliquote IMU e TASI venivano “sbloccate” i comuni provvedevano ad aumentarle. Il risultato è che in tanti comuni italiani le aliquote sono già al massimo. Si tratta soprattutto dei comuni delle grandi città italiane, e dei comuni con i conti in crisi, quindi:

  • nei comuni dove le aliquote IMU e TASI sono già ai livelli massimi, ulteriori aumenti sono esclusi

  • nei comuni dove le aliquote IMU e TASI non hanno ancora raggiunto il massimo, le aliquote potrebbero aumentare

In questo caso l’uso del condizionale è d’obbligo. Anche se gli aumenti sono prevedibili, non sappiamo ancora quali comuni aumenteranno IMU e TASI, ed in quali comuni, invece, i proprietari di seconde case potranno tirare un meritato sospiro di sollievo.

IMU, TASI, TARI e Pace Fiscale: le Novità 2019

Altre novità sulle tasse per chi ha acquistato una seconda casa riguardano la pace fiscale. Chi non ha pagato l’IMU, la TASI o la TARI per importi inferiori ai 1000 euro e si è visto consegnare una cartella esattoriale potrà godere della cancellazione del debito con le amministrazioni locali. Le misure sulla pace fiscale coprono il periodo dal 2000 al 2010. Tutte le cartelle esattoriali emesse entro questo periodo dovrebbero essere cancellate entro il 31 dicembre.

La cancellazione avrà luogo in maniera automatica. Quindi, i contribuenti non dovranno fare nulla. Diverso è il discorso per chi non ha pagato l’IMU, la TASI o la TARI:

  • per importi superiori ai 1.000 Euro

  • per il periodo dal 2010 al 2018

Se rientri in uno di questi due casi, o anche in entrambe, sei ancora in debito con il fisco. Se vuoi conoscere meglio i tuoi obblighi, il nostro consiglio è di contattare il tuo commercialista di fiducia.

L’IVA sull’Acquisto di Una Seconda Casa: Cosa Cambia nel 2019

Chi ha seguito le notizie sulle aliquote IVA per il 2019 probabilmente ha notato come alcune aliquote IVA siano cambiate. Poco o nulla, però, cambia per l’acquisto di una seconda casa:

  • se acquisti direttamente dal costruttore, l’IVA sulla seconda casa resta al 10% anziché al 4%

  • se acquisti la tua seconda casa da un privato, non devi versare l’IVA, ma l’imposta di registro, pari al 9% del valore dell’immobile

  • se la tua seconda casa è un immobile di lusso, si applica l’aliquota IVA ordinaria del 22%. Ma in questo caso, la Legge di Bilancio viene in tuo aiuto, diminuendo l’IVA del 2,2% per tutto il 2019

Le Altre Tasse sull’Acquisto di Una Seconda Casa nel 2019

Per completare il quadro delle tasse per chi acquista una seconda casa nel 2019, restano l’imposta di registro, l’imposta catastale, e l’imposta ipotecaria. Tutte queste imposte restano invariate. Se stai cercando informazioni più precise sull’imposta di registro, l’imposta catastale e l’imposta ipotecaria puoi dare un’occhiata alla nostra guida alle tasse sull’acquisto di una seconda casa nel 2018.

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Tutte le informazioni che ti abbiamo fornito in questo articolo sono ancora valide, poiché la Legge di Bilancio non ha introdotto alcun cambiamento. In sintesi:

  • se acquisti la tua seconda casa da un’impresa, l’imposta di registro è dovuta nella misura del 9%, l’imposta catastale ha un valore fisso di 50 Euro, e l’imposta ipotecaria ha un valore di 50 Euro. Si tratta di un buon modo per risparmiare, magari acquistando appartamenti posseduti da un’azienda, e destinati ad uso foresteria, ufficio, o altro

  • se acquisti la seconda casa da un privato, l’imposta di registro è calcolata in misura del 9%. L’imposta ipotecaria e l’imposta catastale hanno l’importo fisso di 50 Euro.

Nell’edizione precedente della nostra guida alle tasse per chi acquista una seconda casa, troverai illustrate anche le formule per il calcolo della base imponibile IVA, e del valore catastale del tuo immobile.

Ti ricordiamo che tutti gli articoli pubblicati sul blog di Gromia hanno il solo scopo di fornire informazioni utili a chi sta pensando di comprare o vendere casa. Noi di Gromia cerchiamo di fare del nostro meglio per darti una mano ad orientarti tra leggi e decreti, e per informarti sulle ultime novità del settore immobiliare. Però gli articoli del nostro blog non sostituiscono una consulenza professionale, quindi l’ultima parola per tutto ciò che riguarda le tasse sulla seconda casa spetta al tuo avvocato o commercialista di fiducia.

Hai mai pensato che forse l’acquisto di un nuovo immobile non sia la scelta migliore? Leggi allora il nostro articolo su l’affitto con riscatto spiegato in 8 punti.

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