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Dove investire nel 2025: le migliori zone in cui vendere e affittare

14 mag14 min. di lettura
Vanessa GuerrieroVanessa Guerriero

Dove investire nel 2025 nel mattone italiano? Le grandi città universitarie come Bologna e Padova, i centri con forte domanda lavorativa come Milano, e le aree turistiche, specialmente Roma visto il Giubileo, si presentano come poli di sicuro interesse per chi punta sull’affitto. Questo articolo offre una panoramica dettagliata su dove investire nel 2025, analizzando i dati sui prezzi di vendita e i canoni di locazione nelle diverse regioni, evidenziando le opportunità legate alla riqualificazione urbana e fornendo consigli utili per navigare il mercato.

Come investire nel mercato immobiliare nel 2025

L’opzione dell’affitto si conferma una strategia d’investimento con buone prospettive, data la continua crescita dei canoni.

  • Affitti a lungo termine in aree strategiche: Le grandi città universitarie (es. Bologna, Padova) e i centri con forte domanda lavorativa (es. Milano) continuano a offrire rendimenti interessanti. La domanda si concentra su immobili ben collegati, energeticamente efficienti, fattore sempre più determinante (Report FIAIP, marzo 2025), e dotati di comfort moderni.
  • Affitti brevi e turistici: Il settore turistico rimane un motore importante.
    • Roma Capitale: In vista e durante l’anno del Giubileo 2025, si prevede un significativo aumento della domanda. Le stime indicano un potenziale impatto positivo sia sui valori immobiliari che, in modo ancor più marcato, sui canoni di locazione in specifiche zone della città.
    • Altre località: Le mete turistiche classiche e i borghi in riscoperta mantengono alta l’attrattiva. La gestione professionale tramite property manager diventa cruciale per ottimizzare i rendimenti, specialmente per chi investe a distanza.
  • Località in crescita e riqualificazione: Le aree interessate da progetti di rigenerazione urbana, anche grazie ai fondi del PNRR, offrono prospettive di rivalutazione. Sebbene il settore delle costruzioni residenziali affronti un calo per la riduzione dei bonus fiscali, le opere pubbliche finanziate dal PNRR (+16% previsto per il 2025) possono stimolare lo sviluppo locale.

Svantaggi da considerare: La gestione a distanza comporta costi. La normativa fiscale e le regolamentazioni locali sugli affitti brevi necessitano di attenta valutazione.

Dati sui prezzi medi di vendita e sui canoni di locazione

Comprendere l’andamento dei prezzi di vendita e dei canoni di locazione è fondamentale per farsi un’idea di dove investire nel 2025. Ecco una panoramica basata sui dati più recenti.

Prezzi medi di vendita residenziale

Ad aprile 2025, Immobiliare.it ci dice che il prezzo medio per comprare casa in Italia si attesta sui 2.099 € al metro quadro. Una crescita del +3,09% rispetto all’anno precedente. Questo dato ci indica che, in generale, i prezzi delle case nel nostro Paese sono leggermente aumentati.

Tuttavia, ci sono grandi differenze tra le regioni: il Nord è generalmente più caro, mentre il Sud offre prezzi più accessibili. Le grandi città come Bolzano e Milano rimangono costose, ma Roma sta vivendo un momento di potenziale crescita grazie al Giubileo.

Un viaggio regione per regione: dove i prezzi sono più alti e più bassi

Se guardiamo alle singole regioni, notiamo delle differenze significative.

  • Le regioni più costose: Per comprare casa, il Trentino-Alto Adige si conferma la regione con i prezzi più elevati, con una media tra i 3.100 e i 3.500 €/m². Seguono la Valle d’Aosta (circa 2.550 – 2.800 €/m²), la Liguria (circa 2.450 – 2.700 €/m²), la Toscana (circa 2.350 – 2.550 €/m²) e la Lombardia (circa 2.200 – 2.570 €/m²). Queste regioni, prevalentemente del Nord, richiedono un investimento maggiore per l’acquisto di un immobile.
  • Le regioni più accessibili: Se cerchi prezzi più contenuti, guarda verso il Sud. La Calabria si presenta come una delle regioni più economiche, con una media tra i 910 e i 950 €/m². Anche il Molise offre prezzi accessibili, con una media tra i 915 e i 1.040 €/m².
Focus sulle grandi città: Bolzano e Milano in cima, Roma in fermento.

Nelle grandi città, Bolzano e Milano si confermano le più costose per l’acquisto, con valori provinciali che superano rispettivamente i 4.400 €/m² e i 3.400 €/m². Un caso interessante è Roma: il Giubileo del 2025 sta influenzando il mercato, con stime di crescita dei prezzi di vendita che potrebbero raggiungere il +10,2% in alcune zone strategiche della città.

Canoni medi di locazione residenziale

Il mercato degli affitti in Italia nel 2025 si mostra particolarmente dinamico, con un aumento significativo dei canoni a livello nazionale. Secondo i dati di Immobiliare.it di aprile 2025, il canone medio di locazione si attesta sui 13,97 € al metro quadro al mese, segnando un incremento del +7,38% rispetto all’anno precedente. Questo significa che, in generale, affittare casa in Italia è diventato più costoso.

Le città dove l’affitto costa di più

Le città più care si concentrano nel Nord, con Milano in testa, seguita da Firenze, Venezia e Bologna. Roma presenta una situazione particolare con una previsione di forte aumento dei prezzi a causa del Giubileo. Le regioni più costose per affittare sono la Lombardia, la Valle d’Aosta, la Toscana e il Lazio, mentre Molise e Calabria offrono le opzioni più economiche.

Analizzando le singole città, emergono chiaramente quelle con i canoni di locazione più elevati:

  • Milano si conferma la città più cara per l’affitto, con canoni medi che variano tra i 22,6 e i 23,6 €/m².
  • Seguono Firenze (circa 21,4 – 21,6 €/m²), Venezia (circa 21,2 €/m²).
  • Roma si posiziona anch’essa nella fascia alta, con canoni tra i 17,5 e i 18,6 €/m², ma con una previsione di forte crescita legata al Giubileo, che potrebbe far schizzare i prezzi fino a un +22,2% in alcune zone specifiche.
  • Anche Bologna rientra tra le città più costose, con una media di circa 18,1 €/m².
Le regioni con gli affitti più cari

A livello regionale, i dati di Immobiliare.it indicano che la Lombardia è la regione con i canoni di locazione più elevati, con una media di 18,64 €/m². Seguono la Valle d’Aosta (18,15 €/m²), la Toscana (15,42 €/m²) e il Lazio (15,00 €/m²).

Dove conviene affittare? Le zone più economiche

Per chi cerca soluzioni abitative in affitto a costi più contenuti, alcune regioni offrono opportunità interessanti. Immobiliare.it segnala il Molise (con una media di 7,09 €/m²) e la Calabria (con una media di 7,40 €/m²) come le regioni più accessibili per l’affitto.

La vendita nel 2025: fattori determinanti per il successo

Per chi intende vendere un immobile nel corso del 2025, è fondamentale considerare alcuni fattori che possono influenzare significativamente l’esito e il valore della transazione:

  • Qualità intrinseca ed efficienza energetica dell’immobile: La classe energetica non è più un dettaglio trascurabile, ma un elemento centrale nelle decisioni d’acquisto. Immobili che vantano classi energetiche elevate (A, B) o che sono stati oggetto di riqualificazioni mirate secondo i principi della sostenibilità godono di una maggiore attrattiva sul mercato. Come evidenziato dalla Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali (FIAIP) nei suoi osservatori di mercato (es. marzo 2025), la domanda per abitazioni meno energivore è in costante crescita, potendo giustificare prezzi di vendita superiori.
  • Fattori macroeconomici e di contesto che influenzano i prezzi:
    • Tassi di Interesse sui Mutui: L’andamento dei tassi sui finanziamenti ipotecari è un termometro cruciale della salute del mercato. A maggio 2025, gli indici di riferimento come l’Euribor (1 Mese a circa 2,12%, 3 Mesi a circa 2,13%) e l’IRS (10 anni a circa 2,58%), monitorabili su portali specializzati come MutuiOnline.it, mostrano una relativa stabilità dopo i periodi di rialzo, con aspettative di possibili ulteriori riduzioni nel corso dell’anno che potrebbero infondere ulteriore fiducia e stimolare la domanda. Le offerte di mutui a tasso fisso presentano TAN competitivi, partendo da circa il 2,40%.
    • Attrattività per la Domanda Estera: L’interesse da parte di acquirenti internazionali continua a rappresentare un importante sostegno per i prezzi, specialmente nelle località di pregio, nelle grandi città d’arte e nelle aree turistiche più rinomate.
    • Impatto del PNRR e dei Grandi Eventi: I cospicui investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la riqualificazione urbana e il potenziamento infrastrutturale, unitamente all’indotto generato da grandi eventi di richiamo internazionale come il Giubileo a Roma (2025) e le imminenti Olimpiadi Invernali Milano-Cortina (2026), creano un contesto favorevole e possono determinare un apprezzamento degli immobili nelle aree direttamente o indirettamente coinvolte.
    • Costo delle Materie Prime e dell’Energia: Le fluttuazioni nei costi dei materiali da costruzione e dell’energia hanno un impatto diretto sui budget di costruzione per il nuovo e di ristrutturazione per l’esistente, influenzando di conseguenza i prezzi finali di vendita, soprattutto per gli immobili di recente realizzazione o integralmente riqualificati.
  • Opportunità dalle Aste Giudiziarie: Il mercato delle aste immobiliari, che include anche dismissioni da parte di enti pubblici e previdenziali come l’INPS o Enti Morali (le cui notizie sono spesso riprese da portali come Idealista e Immobiliare.it nelle sezioni news), continua a rappresentare un canale alternativo per l’acquisto di immobili a prezzi potenzialmente vantaggiosi. Sebbene richieda competenze specifiche per la valutazione degli affari e la gestione delle procedure, la crescente digitalizzazione e trasparenza dei bandi telematici lo rendono un’opzione da considerare.

Conclusioni

Il 2025 si prospetta come un anno di cambiamenti nel mercato immobiliare italiano, caratterizzato da una crescita non uniforme e da opportunità concentrate in specifiche aree e settori. Non ci si aspetta un aumento generalizzato dei prezzi.

In questo scenario complesso, diventa cruciale affidarsi a professionisti del settore per ottenere analisi dettagliate e consigli strategici per prendere decisioni informate.

La domanda di abitazioni rimane forte soprattutto nelle grandi città, nei centri universitari, nelle zone turistiche e nelle aree metropolitane dinamiche, in particolare per immobili di qualità, ben posizionati ed efficienti dal punto di vista energetico. Le aree interne e le piccole città potrebbero avere una domanda meno vivace, salvo specifici progetti di sviluppo o un forte interesse per uno stile di vita alternativo.

Infine, la sostenibilità e l’efficienza energetica degli edifici sono diventate un fattore determinante nelle scelte di acquirenti e inquilini, indirizzando il mercato verso soluzioni abitative più “verdi”.


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Take aways ⤵️

  • Tendenza 2025: Mercato “a più velocità”. Domanda d’acquisto vivace (+18% stimato Q1), crescita richieste mutui. Prezzi vendita con segnali contrastanti (fonti diverse indicano da -1,8% a +3,1% annuo nazionale, aprile 2025); affitti in forte crescita (+7-8% annuo, aprile 2025).
  • Investire nell’affitto: Strategico in città universitarie, aree con forte domanda lavorativa, e località turistiche (focus su Roma per il Giubileo 2025). Cruciale l’efficienza energetica. Dati sui canoni forniti da portali come Immobiliare.it e Idealista (aprile 2025).
  • Dati sui prezzi (Aprile 2025 stime): Vendita media Italia tra 1.815 €/m² (Idealista) e 2.099 €/m² (Immobiliare.it). Affitto medio Italia circa 13,97 €/m²/mese (Immobiliare.it). Nord e grandi città più care.
  • Vendita di immobili: Privilegiare immobili di qualità, energeticamente efficienti. Analisi FIAIP (marzo 2025) conferma trend.
  • Fattori chiave: Tassi d’interesse (monitorare Euribor/IRS su fonti come MutuiOnline.it), PNRR (report ANCE), domanda estera, turismo (Giubileo, Olimpiadi 2026), inflazione, costi energetici, sostenibilità.
  • Aste Giudiziarie: Continuano a rappresentare un canale di opportunità (notizie su portali di settore), da approcciare con cautela e competenza.

FAQ ❓

  • Qual è la situazione attuale del mercato immobiliare per l’investimento nel 2025? Il mercato nel 2025 è dinamico ma richiede selettività. Si osserva una forte domanda di acquisto, come indicato da analisi di inizio anno, e un robusto aumento dei canoni di locazione (dati aprile 2025, Immobiliare.it/Idealista). I prezzi di vendita mostrano andamenti variabili a seconda delle fonti e delle aree: alcune rilevazioni (es. Idealista, aprile 2025) indicano una leggera flessione annua a livello nazionale, altre (es. Immobiliare.it, aprile 2025) una crescita moderata. L’efficienza energetica è un fattore sempre più discriminante.
  • Quali sono le migliori aree per investire nel mercato immobiliare nel 2025? Le grandi città con forte attrattiva universitaria o lavorativa (es. Milano, Bologna, Padova), le località turistiche consolidate (con un occhio di riguardo a Roma per l’impatto del Giubileo, come da analisi previsionali), le aree oggetto di riqualificazione urbana (anche in relazione al PNRR) e quelle che beneficeranno dell’indotto di grandi eventi (come le Olimpiadi 2026). La preferenza per immobili energeticamente performanti è un trend consolidato (analisi FIAIP).
  • Qual è la differenza nei prezzi di affitto e vendita tra le varie regioni italiane per il 2025? Per le vendite (dati aprile 2025 da Idealista/Immobiliare.it), regioni come Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Liguria si confermano tra le più costose. Calabria e Molise tra le più accessibili. Per gli affitti (dati aprile 2025), Lombardia, Valle d’Aosta, Toscana e Lazio (con Roma in testa) presentano i canoni più alti. Il prezzo medio di affitto nazionale si attesta intorno ai 13,97 €/m²/mese (Immobiliare.it), mentre quello di vendita varia significativamente (tra circa 1.815 e 2.099 €/m² a livello nazionale, a seconda della fonte).
  • Quali sono i fattori da considerare prima di investire nel mercato immobiliare nel 2025? Oltre alla posizione geografica e alla tipologia di proprietà, nel 2025 è cruciale valutare: l’efficienza energetica dell’immobile, l’andamento dei tassi di interesse (consultando fonti aggiornate come MutuiOnline.it), le prospettive di sviluppo infrastrutturale e di riqualificazione dell’area (anche in relazione al PNRR), la stabilità e la tipologia della domanda locativa locale, e gli effetti di eventi specifici (Giubileo a Roma, Olimpiadi). È altresì importante una proiezione accurata dei costi di gestione e della pressione fiscale vigente.
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