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Andamento aste immobiliari 2020: gli effetti del lockdown

25 nov 20206 min. di lettura
Vanessa GuerrieroVanessa Guerriero

I dati parlano chiaro, il Covid ha influito in modo più che significativo sull’andamento delle aste immobiliari 2020. In particolare, il periodo del lockdown è stato decisivo. La chiusura dei tribunali sommata al calo del 40% circa dei procedimenti di esecuzione immobiliare, ha colpito duramente il settore delle aste immobiliari. 

Scopriamo nel dettaglio come il lockdown ha influito sull’andamento delle aste immobiliari nel primo semestre 2020. Analizziamo poi cosa sta accadendo nel secondo semestre, soprattutto ora che si sta entrando gradualmente in un secondo lockdown. Vediamo infine come la pandemia ha ridisegnato il mondo delle aste immobiliari, tra digitalizzazione e tour virtuali. Con un dato interessante da analizzare: la domanda di case all’asta non ha subito nessun calo, ma è anzi cresciuta. 

Andamento aste immobiliari 2020: dati del primo semestre 2020

Il primo semestre del 2020, in particolare a causa del lockdown, ha causato il rinvio di circa 30 mila aste. La stima del valore perduto è impressionante, parliamo di 3,7 miliardi di euro. Alle perdite dovute al rinvio si aggiungono quelle future dovuto al calo delle iscrizioni. A causa della pandemia, infatti, le iscrizioni alle nuove procedure esecutive sono scese del 40% circa. Dalle 22.319 registrate nel 2019 si è scesi drasticamente alle 13.381 del 2020. In più, il decreto Dl Cura Italia ha bloccato fino al 30 ottobre 2020 le procedure esecutive riguardanti le abitazioni principali. Questo si traduce in un blocco del 36% circa dell’attività delle aste immobiliari. 

La somma di tutti questi fattori, si traduce nella riduzione di circa il 40% delle esecuzioni immobiliari rispetto al 2019. In particolare, a Roma e Milano il calo è di circa il 47%, a Napoli si è arrivati il 51%. La situazione più grave si è registrata nelle città più colpite dall’emergenza sanitaria, come Lodi con un calo del 60,4% e Piacenza del 76,6%. Al 30 giugno 2020, chiusura ufficiale del primo semestre, in Italia si è registrato un calo del 60% dell’offerta di case all’asta rispetto al dicembre 2019. 

Ma come sta andando il secondo trimestre del 2020 e cosa si prevede per la fine dell’anno? 

Andamento aste immobiliari 2020: previsioni e andamento secondo semestre

Con la fine del lockdown, l’andamento delle aste immobiliari nel secondo semestre 2020 ha registrato qualche dato positivo. I tribunali hanno gradualmente riaperto e a settembre 2020 sono state messe all’asta 13.031 case. In ottobre, il numero di aste effettuate è salito a quasi 20.000, registrando una decrescita del 27% rispetto all’anno precedente ma una significativa ripresa in confronto al primo semestre del 2020. Se il trend prosegue in questo modo e le nuove restrizioni non diventano ancora più forti, entro la fine dell’anno l’intero settore dovrebbe tornare a pieno regime e registrare i numeri del 2019.

Come dicevamo prima, il decreto Dl Cura Italia ha bloccato le procedure esecutive sulle abitazioni principali fino al 30 ottobre 2020. Questo significa che, alle aste rinviate si andranno quindi a sommare tutte le procedure bloccate. Per cui anche se a fine 2020 ma più probabilmente nel 2021 si tornerà a pieno regime, questo comporterà un allungamento dei tempi dei procedimenti di circa 270 giorni in media. Tempi medi che già si attestano a circa 4,3 anni a procedimento, con picchi di 10 anni in alcune province. La media europea di 3 anni è ancora più lontana, anche se emergono evidenti differenze territoriali.

I tribunali più in difficoltà sono al Sud: a Potenza, Matera e Salerno rispettivamente il 51,6%, il 43,3% e il 40,7% delle pratiche sono ultra decennali. Mentre in città come Napoli, Rimini, Gorizia, Aosta e Bolzano non si registrano procedimenti superiori ai 10 anni. I dati sui tempi di esecuzione sono da tenere in grande considerazione dato che la velocità nella chiusura delle esecuzioni immobiliari, consente di recuperare liquidità e di riportarla nel sistema economico.

Per concludere la nostra analisi dell’effetto del lockdown sul mondo delle aste giudiziarie, vediamo come il digitale ha cambiato anche questo settore e come la domanda costante di case all’asta faccia ben sperare per lo sviluppo futuro.

Come sono cambiate le aste immobiliari con il lockdown

Sei curioso di capire meglio il procedimento delle aste immobiliari? Scopri  come funzionano le aste immobiliari in un altro dei nostri articoli. 

Adesso vediamo invece come il Covid e il lockdown hanno influito su alcuni aspetti dello svolgimento delle aste immobiliari e sull’interesse degli acquirenti.

In particolare, il lockdown ha ridisegnato il modo in cui le persone decidono di partecipare ad un’asta immobiliare. Sempre di più, al sopralluogo fisico degli immobili oggetto d’asta viene preferita la semplice consultazione di video e documentazione fotografica e pratica. Un acquisto ‘su carta’ degli immobili tramite virtual tour e foto online, incentivato dai prezzi particolarmente bassi. Infatti, a causa delle numerose aste andate deserte, gli immobili si sono svalutati mediamente del 29% nel corso dell’anno, con prezzi decisamente più interessanti rispetto al mercato tradizionale.

Questo interesse è confermato da alcuni dati del 2020, che evidenziano come l’offerta di case all’asta sia calata drasticamente come visto in precedenza, ma la domanda è rimasta invece costante. Analizzando, oltre alle richieste, anche il numero di annunci salvati dagli utenti come “preferiti”, quelli di immobili all’asta sono aumentati dell’81% nell’ultimo anno. In modo particolare in Piemonte e in Veneto, la domanda di case all’asta è più che raddoppiata. Anche in Lombardia e in Toscana gli utenti si sono mostrati più interessati alle aste, con un incremento delle richieste medie di oltre l’85% rispetto al 2019. 

Conclusioni 

L’andamento aste immobiliari 2020 è stato disastroso ma la ripresa è già in atto. Gli effetti del lockdown si sono manifestati in un calo significativo dell’offerta di case all’asta e delle procedure. A fine anno siamo però in una fase di ripresa e di normalizzazione, che dovrebbe completarsi nel 2021. Il lockdown ha ridisegnato l’economia italiana, spingendo verso una digitalizzazione che ha investito anche il mondo delle aste immobiliari. Ormai anche le visite delle case all’asta avvengono online, per questo la domanda di case all’asta non è stata intaccata dalla crisi sanitaria, anzi.

La possibilità di risparmiare in media il 57% per l’acquisto di una casa, ha portato ad un incremento delle richieste medie impressionante. La digitalizzazione del mondo delle aste immobiliari comporta un potenziale di crescita fortissima dell’interesse per questo settore.  Un settore fondamentale per riportare liquidità alle banche e far ripartire l’economia del nostro paese.

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