Per la stagione termica 2025-2026, l’Italia torna alle regole standard per l’accensione dei riscaldamenti dopo due anni di limitazioni dovute alla crisi energetica. Scopri qui quando puoi accendere il riscaldamento nella tua zona e quali sono i limiti da rispettare.
In questo articolo:
Quando si può accendere il riscaldamento? Il sistema delle zone climatiche
L’Italia è divisa in sei zone climatiche (dalla A alla F) in base ai “gradi giorno” di ogni comune, un parametro che misura il fabbisogno termico dell’area.
Ogni zona ha regole specifiche su quando e per quanto tempo è possibile attivare gli impianti di riscaldamento:
- Si parte dalla Zona A, che include i comuni con il clima più mite, come Lampedusa e Porto Empedocle. Qui, il periodo di accensione è il più breve di tutti: dal primo dicembre al 15 marzo, per un massimo di sei ore al giorno.
- Salendo di un gradino si trova la Zona B, che comprende città come Palermo, Reggio Calabria e Cagliari, dove i termosifoni possono essere attivati dal primo dicembre al 31 marzo, per un massimo di otto ore giornaliere.
- La situazione cambia sensibilmente nella Zona C, che include capoluoghi come Napoli, Bari e Salerno. In queste aree, il riscaldamento è consentito dal 15 novembre al 31 marzo, per un totale di dieci ore al giorno. È la fascia che rappresenta gran parte del Sud continentale, un’area dove gli inverni possono essere umidi e penetranti, anche senza raggiungere temperature estreme.
- Subito dopo si colloca la Zona D, che abbraccia importanti città del centro Italia come Roma, Firenze e Ancona. Qui il periodo si allunga ulteriormente, andando dal primo novembre al 15 aprile, con un limite di dodici ore giornaliere. È in questa zona che la percezione del freddo invernale diventa una costante per quasi metà dell’anno.
- La stragrande maggioranza della popolazione italiana risiede però nella Zona E, quella delle grandi città del Nord e delle aree appenniniche, come Milano, Torino, Bologna e L’Aquila. In questa vasta porzione di territorio, come descritto nel dettaglio da Geopop, il via libera all’accensione è scattato già il 15 ottobre e si protrarrà fino al 15 aprile, per un massimo di quattordici ore al giorno.
- Infine, c’è la Zona F, quella delle aree alpine e delle località più fredde come Cuneo, Belluno e Trento. In questi comuni non esiste alcuna limitazione né di periodo né di orario: il riscaldamento può essere acceso in qualsiasi momento dell’anno, in base alle effettive condizioni climatiche.
Ma avere il permesso di accendere non significa necessariamente risolvere il problema del freddo in modo efficiente.
Oltre il calendario: i limiti su temperature e orari
Oltre al calendario, la normativa sul riscaldamento 2025-2026 prevede due regole che valgono in tutte le zone:
1. Temperatura massima consentita all’interno degli edifici
Per abitazioni, scuole e uffici, il termostato non dovrebbe superare i 20°C, con una tolleranza di 2°C in più o in meno. Questo significa che la temperatura può oscillare tra i 18°C e i 22°C. Per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, il limite è invece fissato a 18°C.
2. Fascia oraria di funzionamento
Gli impianti termici possono essere attivati esclusivamente tra le 5 del mattino e le 23 di sera. La distribuzione delle ore massime consentite è a discrezione dell’amministratore di condominio o del singolo utente, ma non può mai eccedere il monte ore giornaliero previsto per la propria zona.
Eccezioni per situazioni climatiche eccezionali
In caso di freddo particolarmente intenso, i sindaci possono emettere ordinanze speciali per anticipare o posticipare l’accensione degli impianti anche fuori dai periodi stabiliti. In questi casi, però, la durata giornaliera dell’attivazione non può superare la metà delle ore normalmente consentite.
Cosa significa per chi compra o vive in un immobile
Conoscere la zona climatica del tuo immobile è importante per diversi motivi:
- Costi di gestione: più la zona è fredda, più ore di riscaldamento sono consentite (e necessarie), con conseguente aumento delle spese condominiali
- Efficienza energetica: la classe energetica dell’immobile diventa ancora più rilevante nelle zone E e F
- Comfort abitativo: in zone con periodi di accensione limitati, l’isolamento termico dell’edificio fa la differenza
- Valore dell’immobile: case ben coibentate e con impianti moderni sono più appetibili, soprattutto nelle zone più fredde
💡 Prima di acquistare casa, è utile chiedere le ultime bollette di riscaldamento o le spese condominiali degli anni precedenti per avere un’idea dei costi reali.
Riscaldamento 2025-2026: consigli pratici per risparmiare
Conoscere le regole è importante, ma è altrettanto fondamentale sapere come gestire al meglio il proprio impianto per ridurre i costi in bolletta senza rinunciare al comfort. Ecco alcuni accorgimenti pratici che ogni proprietario o inquilino può adottare:
- Controlla lo stato delle finestre e valuta la sostituzione con infissi più performanti
- Installa valvole termostatiche sui radiatori per regolare la temperatura stanza per stanza
- Considera l’installazione di un cronotermostato per programmare le accensioni
- Fai fare la manutenzione annuale della caldaia (obbligatoria per legge)
- Non coprire i termosifoni e mantieni libera la circolazione dell’aria
Conclusioni
La stagione 2025-2026 segna il ritorno alla normalità dopo le restrizioni degli ultimi anni, permettendo a proprietari e inquilini di gestire il riscaldamento secondo le regole standard. Conoscere le regole della propria zona aiuta a pianificare meglio le spese e a migliorare il comfort della propria casa.
Take Aways
📅 L’Italia è divisa in 6 zone climatiche (dalla A alla F) con calendari di accensione diversi: si va dalle 6 ore giornaliere della Zona A (Sud) alle 14 ore della Zona E (Nord e Appennini), fino a nessun limite per la Zona F (montagna).
🌡️ La temperatura massima è fissata a 20°C per abitazioni, scuole e uffici (con tolleranza tra 18°C e 22°C), mentre gli edifici industriali hanno un limite di 18°C.
⏰ Gli impianti funzionano solo tra le 5:00 e le 23:00, indipendentemente dalla zona climatica. Le ore consentite vanno distribuite in questa fascia oraria.
💰 La zona climatica influenza i costi di gestione: più la zona è fredda, maggiori saranno le ore di riscaldamento necessarie e le relative spese condominiali.
🏠 L’efficienza energetica fa la differenza: nelle zone con periodi di accensione limitati o nelle zone più fredde, un buon isolamento termico dell’immobile è fondamentale per il comfort e per contenere i consumi.
FAQ
1. Quali sono le normative per il riscaldamento nel 2025?
La normativa sul riscaldamento per il 2025 segue le disposizioni del DPR 74/2013, che divide l’Italia in sei zone climatiche (dalla A alla F) con date di accensione e limiti orari specifici. La temperatura massima consentita è di 20°C per abitazioni, scuole e uffici (con tolleranza di ±2°C), mentre per gli edifici industriali il limite è di 18°C. Gli impianti possono funzionare esclusivamente tra le 5:00 e le 23:00, con un numero massimo di ore giornaliere che varia da 6 ore (Zona A) a 14 ore (Zona E), mentre la Zona F non ha limitazioni.
2. Quando si spengono i termosifoni nel 2026?
Le date di spegnimento per la stagione 2025-2026 variano in base alla zona climatica: Zona A il 15 marzo 2026, Zona B e C il 31 marzo 2026, Zona D il 15 aprile 2026, Zona E il 15 aprile 2026, mentre la Zona F (aree alpine) non ha vincoli di spegnimento. Tuttavia, i sindaci possono emettere ordinanze speciali per posticipare lo spegnimento in caso di freddo eccezionale, anche se in questi casi le ore di accensione giornaliere vengono dimezzate rispetto a quelle standard.
3.Quale sarà il riscaldamento del futuro?
Il riscaldamento del futuro sarà sempre più orientato verso soluzioni sostenibili ed efficienti. Le pompe di calore sono già considerate tra i sistemi più promettenti, capaci di ridurre consumi ed emissioni. Si stanno sviluppando anche caldaie a idrogeno, sistemi ibridi che combinano diverse tecnologie, e impianti di microcogenerazione che producono contemporaneamente energia elettrica e calore. L’intelligenza artificiale e i termostati smart permetteranno una gestione sempre più personalizzata dei consumi. Dal 2025, gli incentivi fiscali non sono più disponibili per le caldaie a combustibili fossili, ma sono previsti bonus per pompe di calore e sistemi ibridi, segnalando la direzione verso cui si sta muovendo il settore immobiliare.
| Zona climatica | Comuni tipici | Periodo di accensione | Ore massime al giorno | Fascia oraria |
|---|---|---|---|---|
| A | Lampedusa, Porto Empedocle | 1 dicembre – 15 marzo | 6 | 5:00 – 23:00 |
| B | Palermo, Reggio Calabria, Cagliari | 1 dicembre – 31 marzo | 8 | 5:00 – 23:00 |
| C | Napoli, Bari, Salerno | 15 novembre – 31 marzo | 10 | 5:00 – 23:00 |
| D | Roma, Firenze, Ancona | 1 novembre – 15 aprile | 12 | 5:00 – 23:00 |
| E | Milano, Torino, Bologna, L’Aquila | 15 ottobre – 15 aprile | 14 | 5:00 – 23:00 |
| F | Cuneo, Belluno, Trento | Nessuna limitazione | Nessuna limitazione |