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Qual è la differenza tra cessione di credito e detrazione fiscale sui bonus edilizi

7 mar 20234 min. di lettura
Vanessa GuerrieroVanessa Guerriero

A partire dal 17 Febbraio 2023, con l’entrata in vigore del D.L. n. 11/2023, non è più possibile usufruire della cessione del credito, e dello sconto in fattura, per nuove spese relative a lavori agevolati con Superbonus, Ecobonus, bonus ristrutturazioni, Sismabonus, bonus barriere architettoniche, installazione di impianti fotovoltaici e di colonnine per le auto elettriche.

D’ora in poi, i contribuenti potranno usufruire del Superbonus 110 e di tutti gli altri bonus casa ordinari cedibili solamente tramite detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi.

Alla luce di queste importanti novità introdotte dal decreto, andiamo ad analizzare in cosa consistono la cessione di credito e la detrazione fiscale sui bonus edilizi e cosa cambia dal punto di vista del cittadino.

 

In che cosa consiste la cessione di credito sui bonus edilizi

Quando si accede al Superbonus e agli altri bonus casa, in genere l’agevolazione si recupera in un determinato numero di anni come detrazione dell’Irpef.

Tramite la cessione di credito il contribuente può decidere di cedere le agevolazioni fiscali su Superbonus e i vari bonus edilizi ad un terzo soggetto in cambio della liquidità immediata per iniziare i lavori.

Il contribuente stipula quindi un accordo finanziario con l’ente cessionario che fornirà immediatamente la liquidità al contribuente. In cambio, l’ente può:

  • usare la detrazione in compensazione delle imposte dovute, con la stessa ripartizione in quote annuali prevista dalla detrazione fiscale originaria, 
  • oppure cedere a sua volta il credito ad altri soggetti.

 

Chi può ancora cedere il credito

Come anticipato nell’introduzione a quest’articolo, il DL n. 11/2023 ha bloccato la possibilità di cedere il credito sui nuovi lavori coperti da bonus edilizi. Per i lavori iniziati prima del 16 Febbraio 2023, in alcuni casi è ancora possibile sfruttare la cessione di credito.

Per quanto riguarda il Superbonus, è ancora possibile la cessione di credito nei seguenti casi

  • Tutti gli interventi per i quali è stata presentata la CILA entro il 16 Febbraio;
  • Interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici per i quali, entro il 16 febbraio 2023, è stata presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo.

Per le altre tipologie di interventi di ristrutturazione, la cessione di credito è ancora possibile se entro il 16 Febbraio 2023:

  • è stata presentata la richiesta del titolo abilitativo o sono iniziati i lavori se il titolo abilitativo non è necessario;
  • è stato registrato il contratto preliminare o stipulato l’atto di compravendita dell’immobile nel caso di acquisto di unità immobiliari da imprese di costruzione che hanno effettuato i lavori di ristrutturazione.

In tutti gli altri casi occorrerà necessariamente utilizzare la detrazione in dichiarazione dei redditi per usufruire dei bonus edilizi.

 

Come funziona la detrazione fiscale sui bonus edilizi

Con la detrazione fiscale dei bonus edilizi, il contribuente viene rimborsato delle spese effettuate per i lavori agevolati tramite una riduzione delle tasse nelle dichiarazioni dei redditi degli anni successivi: 

Per iniziare il lavori di ristrutturazione, occorre quindi avere a disposizione la liquidità necessaria per coprire i costi degli interventi e la capienza fiscale per recuperarle in detrazione Irpef negli anni successivi.

 

La differenza tra cessione di credito e detrazione fiscale

La cessione di credito è stata introdotta nel 2020 come alternativa alla detrazione fiscale in quanto estende i bonus edilizi ad una più ampia platea di contribuenti, che altrimenti non potrebbero accedere ai bonus in quanto non soggetti a tassazione IRPEF, includendo chi:

  • non ha la liquidità o la capienza fiscale immediata e sufficiente; ad esempio chi ha reddito inferiore ad 8 mila euro.
  • percepisce solo redditi soggetti a tassazione separata o imposta sostitutiva, e non ha altri redditi soggetti ad Irpef: ad esempio, chi lavora con partita IVA in regime forfettario e non ha altri redditi soggetti a IRPEF.

A differenza della detrazione fiscale, infatti, la cessione di credito fornisce immediatamente la liquidità necessaria a svolgere gli interventi, invece che dilazionarla nel corso di svariati anni come detrazione Irpef. In cambio di questa liquidità immediata, però, gli operatori trattengono una parte del beneficio fiscale poiché riconoscono in genere circa l’80% del valore nominale della detrazione.

Se si ha la disponibilità economica, tramite la detrazione si può godere in pieno dell’agevolazione prevista, per cui si tratta dell’alternativa più conveniente per un maggiore beneficio fiscale.

Nella pratica, il Superbonus e la maggior parte delle altre agevolazioni del bonus casa si sono sempre rette sulla cessione del credito, o allo sconto in fattura. Sono infatti pochi i contribuenti che hanno la capienza fiscale per utilizzare la detrazione fiscale. Questo significa che, secondo alcune stime, con il blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura, circa ⅔ degli italiani saranno di fatto esclusi dai bonus edilizi.



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